iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Mahogany Head Grenade – Return To The Point Of Departure

La mancanza della voce si sente, ma questo non deve finire per inficiare del tutto il buon lavoro del trio di Dallas.

Mahogany Head Grenade – Return To The Point Of Departure

Prendete i Dream Theater e i Symphony X, tanto per citare due nomi a caso, e spogliateli completamente del contributo vocale di James LaBrie e Russell Allen; cosa resterebbe? Dell’ottima musica, sicuramente, suonata da musicisti dai mezzi tecnici non comuni e capace comunque di coinvolgere l’ascoltatore.

Difficile pensare, però, che “Images And Words” e “The Divine Wings Of Tragedy” in versione strumentale sarebbero stati ritenuti ugualmente i capolavori che tutti noi conosciamo.
Questo cappello iniziale serve per introdurre, come avrete intuito, una band che propone un prog metal strumentale suonato con tutti i crismi e degno della massima lode, come gli esordienti statunitensi Mahogany Head Grenade, un trio al quale mai come in questo caso si può dire che manchi il quarto per evitare di doversi sedere al tavolo costretti a giocare a tresette col morto.
Purtroppo il rock e il metal non sono esattamente come il jazz o la classica, e necessitano che il motore giri a pieno regime con tutti i pistoni perfettamente funzionanti perché un disco sia in grado di lasciare il segno; certo, in passato c’è chi è riuscito a fare anche a meno della voce, ma si tratta di casi sporadici e, personalmente, per ascoltare qualcosa di interamente strumentale ed emozionarmi il giusto, devo tornare indietro di diversi decenni.
Tutto questo non deve finire per inficiare il buon lavoro del trio di Dallas, perché questi musicisti sono davvero dei draghi con i loro rispettivi strumenti, ma non c’è dubbio che al termine dell’ascolto di questa mezz’ora abbondante di cambi di tempo, ottime melodie e riff di chirurgica precisione manchi l’ingrediente finale in grado di esaltare il sapore della portata.
Return To The Point Of Departure ha sicuramente il pregio di portare all’attenzione una nuova interessante band ma il mio auspicio è che, la prossima volta che mi imbatterò nei Mahogany Head Grenade, la formazione sia nel frattempo cresciuta di un’unità …

Tracklist:
1. Return to the Point of Departure
2. Trouble for Trouble
3. Vinedresser
4. Etude War Machine
5. Venetian Bricks

Line-up :
Dan Hyer – Guitar
Mike Pritchett – Drums
James Falcon – Bass

MAHOGANY HEAD GRANADE – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Amarok – Resilience

La cifra compositiva degli Amarok è piuttosto personale in quanto, rispetto al più canonico sludge doom, la band californiana non teme di rallentare i ritmi fino a sfiorare un’asfissia scongiurata dal mood atmosferico e melodico che pervade buona parte di un lavoro riuscito come Resilience.

Abysskvlt – mDzod Rum

Gli Abysskvlt, con mDzod Rum, propongono un’opera di grande spessore, sia dal punto di vista spirituale che strettamente musicale, ma non si può nascondere che tali sonorità siano principalmente rivolte a chi possiede un’indole incline alla meditazione.

Silent Vigil – Hope and Despair

Se in passato il sound traeva principalmente linfa dall’insegnamento dei Daylight Dies, tutto sommato Hope and Despair è un album che si muove in continuità con quello stile, che qui viene ulteriormente ribadito dando alla fine l’auspicato seguito, sia pure con il nuovo moniker Silent Vigil, alla brusca archiviazione degli Woccon avvenuta dieci anni fa.