Lykaion – Heavy Lullabies

Per gli amanti dei suoni Dark/gothic in linea con le produzioni scandinave, "Heavy Lullabies" è un disco estremamente consigliato.

Lykaion – Heavy Lullabies

Dalle fredde lande della penisola scandinava, i venti artici hanno trasportato verso sud una manciata di generi che negli anni a cavallo del millennio hanno fatto scuola, facendo diventare quelle terre veri punti di riferimento per i suoni metallici, portando tante ottime band alla ribalta.

Death metal, black, power, hard rock e symphonic, sono stati i generi nei quali le band scandinave hanno letteralmente fatto faville ma, seguendo la scia di Sentenced, To Die For e Him, il gothic/dark non è sicuramente rimasto a guardare, ottenendo un grosso successo, specialmente nel centro del nostro continente, da sempre sensibile a queste sonorità.
A ripercorrere i fasti delle band nordeuropee ci pensano i nostrani Lykaion, nati all’alba del nuovo millennio, anni di vacche grasse per il genere, autori di una serie di demo tra il 2003 ed il 2010 ed arrivati all’esordio nel 2012 con il full length “Nothin’But Death”.
Heavy Lullabies segue di tre anni il suo predecessore e ci presenta una band in gran forma: l’album scorre su un fiume dark/gothic in linea con le band citate, in particolare i Sentenced di Ville Laihiala e, anche se il gruppo perde qualcosa in originalità, complice un songwriting davvero ispirato l’album si rivela un ottimo lavoro, mai troppo sdolcinato, pregno di melanconiche melodie ma tragico e grintoso, così da piacere sia ai fan del gothic sia a quelli più rivolti a suoni metallici.
Su tutto il lavoro spicca la prova del vocalist Alessandro Sforza, molto vicino alle tonalità del singer di Sentenced e Poisonblack, anche se dotato di una sua forte personalità che gli dà modo di interpretare i brani riuscendo a conquistare in pochi minuti l’attenzione dell’ascoltatore.
Dalla strumentale title track, sorta di lunga intro, si passa al rock dark di For Love, dove la band viaggia da subito a mille ed il brano risulta uno dei più belli di tutto il lavoro: Sforza ci regala un’ottima performance tra tonalità ruffiane e una riuscita ottima parte in cui esce tutta la sua personalità, arrivando ad una sguaiata parte in scream, letale come risulta la successiva Anthem, nella quale la sezione ritmica non si fa pregare e picchia da par suo, aprendo così l’opera con una doppietta fenomenale.
Ancora End Of Time, posta a metà disco, spacca da par suo, risultando una delle canzoni più dure del lotto, ed una menzione particolare la merita anche I Don’t Love You Anymore, semiballad dove tutta la band dà spettacolo consegnandoci una rock song superba.
Il resto di Heavy Lullabies si attesta su buoni livelli, con cadute di tono non pervenute, continuando a viaggiare sull’alternanza di ottime melodie e parti sufficientemente grintose, che rendono l’ascolto vario e piacevole.
Bel disco, dunque, che conferma i Lykaion quale un’ottima realtà da seguire con attenzione da parte degli amanti dei suoni dark/gothic metal.

Tracklist:
1. Heavy Lullaby
2. For Love
3. Anthem
4. I Don’t Love You Anymore
5. Waitin’
6. Smile
7. End of Time
8. Out of My Heart
9. Animals
10. Accept Yourself
11. Till the End

Line-up:
Alessandro Sforza: guitars, vocals
Fabio Valentini: guitars
Valerio Lippera: bass
Andrea Alberati: drums

LYKAION – Facebook

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

On Key

Related Posts

ZAKO – I

Durante una trasferta in Toscana per motivi familiari, per chi vi scrive si è presentata una splendida opportunità: quella di vedere in azione, per la prima volta dal vivo, i leggendari Fuzztones in concerto a un’oretta d’auto di distanza da dove (temporaneamente) alloggiava. Colto l’attimo,

THEE HEADCOATS – IRREGULARIS (THE GREAT HIATUS)

Neanche il tempo di recensire l’album-raccolta “Failure not success” (pubblicato col moniker Wild Billy Childish & CTMF) che arriva subito un altro Lp, nel 2023, firmato dallo stacanovista inglese Billy Childish, poliedrico menestrello di culto, che per questa release ha riesumato gli Headcoats, che tornano

I miserabili di Ladj Ly

I miserabili di Ladj Ly

Dedicato a chi è d’accordo con la frase di Hugo che chiude la pellicola: “Amici miei, tenete a mente questo: non ci sono né cattive erbe né uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori”.