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Recensione : Loud As Giants – Empty Homes

I Loud As Giants sono una coppia di musicisti di cui basta il nome per capire che la materia trattata è di alta qualità : Justin K. Broadrick e Dirk Serries.

Loud As Giants – Empty Homes

I Loud As Giants sono una coppia di musicisti di cui basta il nome per capire che la materia trattata è di alta qualità : Justin K. Broadrick e Dirk Serries.

L’inglese Broadrick è rimasto coinvolto in progetti quali i i Godflesh, Napalm Death, Jesu, Techno Animal ( uno dei suoi dischi di avanguardia più ardita), per non citarli tutti. Il belga Dirk Serries è un’esploratore sonoro, dedito ad ambient e drone perlopiù, ma senza disdegnare altri ambiti, ha realizzato molti lavori a nome vidnaObmana, e ha collaborato con molti nomi fra i quali lo stesso Broadrick, Steven Wilson, Justin K. Broadrick, Cult Of Lunar e Steve Roach, e possiede una cultura musicale davvero ampia, come è ampia la sua visione sonora. Broadrick e Serries si erano conosciuti quando il belga come Fear Falls Burning aveva supportato gli Jesu.

I due avevano già in mente di tornare a collaborare insieme facendo un disco che potesse contenere la loro passione verso la musica anni ottanta, quella con cui sono cresciuti e con la quale hanno capito che il suono sarebbe stato il loro futuro. E i due con “Empty homes” in uscita per Consouling Sounds hanno fatto molto di più, dando vita ad un suono nuovo : siamo dalle parti del drone ambient ma con bellissimi intarsi anni ottanta, come se i synth degli ottanta si fossero persi nelle nebbie di una catastrofe nucleare, o ancora peggio, nel sole pallido di un mattino come tutti gli altri.

I Loud As Giants elevano un muro del suono notevole che ha al suo interno mille intarsi, partendo da una radiazione di fondo sulla quale si estendono sintetizzatori o giri drone di chitarra, ma è sempre un sottofondo di sintetizzatori che puntella il tutto, ora scomparendo, ora riapparendo in fondo alla strada come la macchina assassina senza conducente.

Il disco ha una musicalità non conforme, né comune, agisce per vie traverse, in alcuni passaggi è illuminante come i primi minuti di “Room three”, ogni canzone possiede gli stessi elementi che ricombinati danno sempre soluzioni diverse, soprattutto grazie alla bravura dei due musicisti che hanno un terzo orecchio che capta frequenze che gli altri umani non percepiscono.

Ascoltare “ Empty homes” è come attraversare mille stanze di mille case, passando in una nebbia che contiene le esistenze di tutti quelli che hanno vissuto in quelle stanze, perché le case sono a volte luoghi spaventosi, pregni delle paure e delle gioie di chi ci è passato prima di noi, e non è facile. Tutto ciò, e molto altro, è dentro questo disco che ha un tempo ed un ritmo tutto suo, con moltissime cose tipiche di Broadrick, di ciò che lo rende un musicista unico ed irripetibile, un minimo comune denominatore di musiche fantastiche che continuano a stupire ad ogni disco.

Serries compie un grandissimo lavoro con giri di chitarra che sembrano provenire direttamente dal cielo, e musicalmente è un’anima gemella di Broadrick, con il quale si capiscono al volo e ci regalano questo capolavoro. “Empty homes” è un sogno, un cadere all’indietro nel tempo, con solidissime radici nell’anima synth degli anni ottanta, dalle quali si parte per rielaborare il tutto e trovare una nuova via attraverso quattro sinfonie che hanno un ritmo ed un tempo tutto loro, qui è un’altra dimensione.

Il disco è da assaporare e meditare, con quei battiti quasi techno salmodiati qui è là, quelle aperture magnifiche ed un magmatismo costante.

Loud As Giants – Empty Homes

Tracklist:

1.Monument 12:30
2.Estranged 10:53
3.Room Three 12:11
4.Isolation 10:49

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