iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Les Discrets – Virée Nocturne

Un antipasto del prossimo full length dei Les Discrets di Fursy Teyssier.

Les Discrets – Virée Nocturne

In attesa dell’imminente ma uscita del loro terzo full length, che sarà intitolato Prédateurs, i Les Discrets di Fursy Teyssier pubblicano questo Ep contenente, soprattutto, il singolo Virée Nocturne, un buon brano per il quale è stato girato anche un elegante video.

La traccia appare molto soffusa e rarefatta, rivolta più verso una forma di trip hop che non al lieve postrock al quale Teyssier ci ha abituato fino ad oggi. Un’evoluzione naturale e non del tutto sorprendente, tutto sommato, e resta solo da verificare se si tratta di un qualcosa di circoscritto al brano in questione o se sarà, invece, un tratto comune del prossimo lavoro nel suo insieme.
Assieme al singolo troviamo la breve Capricorni.Virginis.Corvi, traccia che non troverà posto su Prédateurs, e una versione demo di Le Reproche, brano che invece vi confluirà, e che sembrerebbe in parte confermare le sensazioni destate da Virée Nocturne. Chiude una versione remix del singolo che, come spesso accade in questi casi, assume soprattutto il valore di un riempitivo.
Non resta che attendere, a questo punto con una certa curiosità, i Les Discrets alla prova del nuovo album.

Tracklist:
1. Virée Nocturne
2. Capricorni.Virginis.Corvi
3. Le Reproche (demo version)
4. Virée Nocturne (Dälek / Deadverse Remix)

Line-up:
Audrey Hadorn – vocals, lyrics
Fursy Teyssier – guitars, bass, vocals

LES DISCRETS – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

My Dying Bride – A Mortal Binding

A Mortal Binding è un lavoro tutt’altro che scontato e superfluo e testimonia quanto una band come i My Dying Bride che, piaccia o meno, ha fatto la storia, abbia tutto il diritto di continuare a riproporre con grande dignità, competenza e coerenza quel sound peculiare che, parafrasando la copertina di un noto periodico italiano, “vanta innumerevoli tentativi di imitazione”.

Eventide – Waterline

Gli Eventide offrono una versione dell’ambient drone intrisa da corpose sfumature jazz e sempre in grado di attrarre l’attenzione rifuggendo ogni stucchevolezza.

Faal – Fin

Fin merita d’essere ascoltato e apprezzato quale prova delle capacità di una band la cui fine lascia più di un rimpianto, non solo per l’irreparabile perdita umana ma anche perché, per il potenziale espresso, avrebbe meritato maggiore attenzione rispetto a quella ottenuta lungo una quindicina d’anni di attività.

Hamferð – Men Guðs hond er sterk

Il sound della band di Tórshavn è talmente peculiare da sfuggire ad ogni tentativo di sommaria classificazione: il tutto avviene senza il ricorso a chissà quali soluzioni cervellotiche in quanto gli Hamferð mettono il loro smisurato talento al servizio di un lirismo che, oggi, è appannaggio solo di pochi eletti.