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Recensione : Kröwnn – Magmafrost

La musica dei Kröwnn è una trasposizione sonora di svariati universi fantasy, con personaggi che vivono in molte dimensioni.

Ristampa in 200 copie in vinile, 100 in marbed black, e le restanti 100 in deep black.
L’album del trio veneziano composto da due donne ed un uomo, era uscito autoprodotto nel 2014 ed aveva riscosso un buon successo.

La musica dei Kröwnn è una trasposizione sonora di svariati universi fantasy, con personaggi che vivono in molte dimensioni.
Il loro potente doom stoner di derivazione classica non è imitativo, ma si propone come uno dei suoni più prorompenti in Italia nell’ambito underground. Il trio è davvero uno schiacciasassi che avanza sulla neve in un universo altro rispetto al nostro, fatto di magia e antichità incommensurabili.
Dopo il primo demo del 2013 “Hyborian Age”, registrato in sole sei ore, i Kröwnn girano i palchi suonando anche con Yob e Pallbearer, occasione nella quale si mostrarono bravi anche dal vivo, con ampi margini di miglioramento.
La poetica dei Kröwnn è molto affascinante, non si ferma al piano musicale e non è nemmeno la solita tiritera fantasy, ma ha radici ben piantate nel paganesimo celtico e nordico, tentando di recuperare una tradizione più vicina a noi di quanto si pensi.
Un grande suono per un gruppo che deve dare un seguito a questo ottimo secondo disco.

Tracklist:
1. Bennu (intro)
2. Skeksis Dance
3. Wyvernking
4. Wölfhunt
5. To Minas Morgul
6. Sleipnir
7. Forge Of Crom
8. Cernunnos (outro)

Line-up:
Michele el Lello Carnielli – Voce, Chitarra
Silvia Selvaggia Rossato – Basso
Elena Fiorenzano – Batteria

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