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Recensione : Koza Noztra – Sancta Delicta Atto I

I Koza Noztra non danno risposte ma dipingono divinamente e rumorosamente un quadro che non è fosco, ma assolutamente veritiero.

Koza Noztra – Sancta Delicta Atto I

Tornano i Koza Noztra con il primo di due Ep che andranno a prendere il loro posto nella già definita discografia futura del gruppo.

I Koza Noztra si sono formati nel 2008 e si scioglieranno nel 2018, dopo aver pubblicato sette album. Tutte le loro canzoni sono già scritte, tutte le musiche già decise, viene differito solo il momento in cui noi le possiamo ascoltare.
I Koza Noztra sono un concept essi stessi, con una loro missione ben definita, narrare il Male in un crescendo continuo. Sono partiti nel 2008 con “Koza Noztra”, incentrato sull’esaurimento individuale, sullo sgretolarsi delle nostre difese emotive, uccise da questa società e dal nostro assenso ad essa.
Il successivo “Tragedia Della Follia” narrava l’esaurirsi dell’uomo come animale sociale, immerso in questa tragedia che chiama in causa tutti noi quotidianamente. Droga, sangue, sesso, lavori sottopagati, un turbinio che ci trascina giù.
L’attenzione dei due dichi successivi, “Cronaca Nera 1” e “Cronaca Nera 2”, si sposta sul delitto, vero e proprio pivot della nostra società e massimo risultato del Male.
Sancta Delicta Atto I celebra il delitto di Stato, unico padre padrone della violenza, mezzo per affermare il Male come unica ragione di Stato.
Da qui le stragi, le sparizioni, i pestaggi, i suicidi misteriosi, i nostri servizi segreti che sabotavano macchine come nessun altro al mondo, la guerra come centro dello Stato.
Io trovo illuminante questo disco dei Koza Noztra, che con la loro musica particolare e i loro testi che rasentano sempre la perfezione ed il massimo cinismo ci mostrano che lo Stato è il Male, e non il rifugio a quest’ultimo.
I Koza Noztra portano il metal ad essere un mezzo privilegiato ed originale per raccontare la nostra società da angolazioni inusuali e con i paradigmi rovesciati, ma che si trovano ad essere le più corrette.
Qui c’è tantissimo dell’Italia, dei progetti delittuosi che questo Stato ha sempre portato avanti dietro una ridicola parvenza di democrazia che può fregare solo dei coglioni come noi.
Le risposte? I Koza Noztra non danno risposte ma dipingono divinamente e rumorosamente un quadro che non è fosco, ma assolutamente veritiero.
Raramente si ascoltano album così sinceri e stimolanti e per i Koza Noztra non è la prima volta.
Il 2018 è vicino, e io francamente credo più a loro che ai Maya.

Tracklist:
1. Annunciazione – Io Credo –
2. Belfagor
3. Mammut
4. Polifemo I – La Chiamata –
5. Ruggine
6. Polifemo II – Ex Voto –
7. Strategia della Tensione

Line – Up
L’Onorevole – Voce
Il Diacono – Chitarra
Recupero Crediti – Chitarra
Calibro 9 – Basso
Il Trafficante – Batteria

KOZA NOZTRA – Facebook

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1 Comment
  • Avatar
    Luca
    Posted at 00:13h, 04 Aprile Rispondi

    Si ma… Che musica fanno? Hanno degli strumenti? Quali? Belle parole per carità eh? Ma che mi devo aspettare?

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