KoinÈ – Il Rumore Dei Sassi

KoinÈ - Il Rumore Dei Sassi: Il loro debutto sulla lunga distanza, dopo quel Sospeso Ep (2006) di cui si parlò solo che bene, era piuttosto atteso. I...

KoinÈ – Il Rumore Dei Sassi

Il loro debutto sulla lunga distanza, dopo quel Sospeso Ep (2006) di cui si parlò solo che bene, era piuttosto atteso. I quattro ferraresi (Alessando Biavati, Gabriele Guerzoni, Massimiliano Lambertini, Stefano Sardi) dopo più di quattro anni e alcuni cambi di formazione, finalmente pubblicano Il Rumore Dei Sassi, album a metà tra pop e rock, con evidenti richiami al rock italiano anni ’90.

Il Rumore Dei Sassi apre tra tastiere e chitarra ruvida, mentre la voce, delicata e raffinata prova a mordere (senza raggiungere, però, risultati eclatanti, purtroppo). Lasciami Cenere, più tesa e ritmata, convince maggiormente, cercando di sfrecciare con i suoi ritornelli molto orecchiabili mentre 100 Volte, guidata dal pianoforte, è più introspettiva e personale, nonché più pacata e quieta (escluso il finale vibrante). Ancora Un po’, torna vivace e accesa, grazie alle melodie piacevoli, e Il Participio Pensante, ballata venata da chitarre distorte, scorre placida e tranquilla. L’Effetto prova a strabordare nell’hard rock (o in qualcosa di simile), ma il risultato finale non è poi così entusiasmante, mentre Sul Mio Binario risolleva le sorti con i suoi intrecci sonori più malinconici e introspettivi. Fragile E Blu prosegue tra attimi di tregua ed esplosioni, non proprio convincenti, costringendo Sfogo a ripartire nuovamente da zero (ma ancora il risultato finale non convince). Non Ridere Di Me recupera, grazie a massicce dosi di melodia e di dolcezza, scorrendo leggera e fluida per tutta la sua durata, lasciando poi spazio a Con Te, la quale chiude l’album increspando un poco le vibrazioni, ma mantenendo un sound piacevole e coinvolgente.

I Koinè, per riassumere il tutto in poche parole, si son persi in un bicchier d’acqua: le canzoni ingranano a fatica, risultano pesanti/noiose e incolori, i testi non convincono fino in fondo, il sound (pop rock), troppo squadrato, non osa mai (o, se osa, lo fa con risultati discutibili).

Per darvi un’idea di cosa troverete in queste 11 canzoni, potete pensare a una voce a metà tra Nek, Giuliano Sangiorgi (Negramaro) e Matteo Casadei (Blastema) mentre le sonorità si tuffano in un pop-rock di stampo anni ’90 che prova a essere hard, ma che non emerge mai, nè graffia né conquista. I Koinè sanno suonare, ma per ora non riescono ad avere mordente.

Voto: 6

TRACKLIST:
01. Il Rumore Dei Sassi
02. Lasciami Cenere
03. 100 Volte
04. Ancora Un po’
05. Il Participio Pensante
06. L’Effetto
07. Sul Mio Binario
08. Fragile E Blu
09. Sfogo
10. Non Ridere Di Me
11. Con Te

KoinÈ - Il Rumore Dei Sassi - In Your Eyes Ezine

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

On Key

Related Posts

Death Mantra For Lazarus – DMFL

Sussurri musicali dettati da una grande tecnica musicale accompagnata da una capacità compositiva superiore, per un lavoro tutto da ascoltare, scoprire ed amare, per chi ama immergersi nella dolce tempesta dei Death Mantra For Lazarus.

AA VV – BOMB YOUR BRAIN Vol. 2

Secondo capitolo per la compilation “Bomb Your Brain“, ancora una volta concepita e pubblicata, sempre in cinquecento copie, dalla piccola e coraggiosa etichetta indipendente francese Pigmé Records. Stessa formula del primo volume, una succosa e urticante raccolta (a questo giro con la didascalia che recita:

THE FUZZTONES live a POGGIBONSI (Si)

THE FUZZTONES live: Sul palco i Fuzztones, gruppo storico garage rock statunitense, il cui nome è stato ispirato dall’effetto di distorsione fuzz tone appunto, inventato nel 1962 e che sentiamo sempre in Satisfaction dei Rolling Stones.

South Sardinian Scum - Switch the Driver

South Sardinian Scum – Switch the Driver

I South Sardinian Scum non si inventano un cazzo, e neanche vogliono farlo, si limitano a suonare ciò che gli piace e lo fanno con la voluttà di chi sta compiendo una missione per conto di un dio minore e perdente, se non vi basta fatevi un bell’ aperitivo in un bar fighetto con della tech house di sottofondo sperando che il cocktail di merda che vi sarà servito vi vada per traverso.