I Kipple sono Salvo Cataudella, Renè Galante e Salvo Morabito. Dalla Sicilia sono passati al Veneto, fino ad approdare a Bologna. Qui hanno messo insieme il loro primo album (The Magical Tree And The Land Of Plenty, uscito per la ottima I Dischi Del Minollo). Sulle nostre pagine, si parlerà proprio della loro musica, a metà tra shoegaze, dream pop e musica eterea.
Baby Kisser Baby Killer si schiude come un fiore al mattino, ancora umido di rugiada, delicato e rarefatto, tra chitarre massivamente effettate, elettroniche raffinate e una voce onirica simil-Sigur Ros. Fisting (Homes OF Heroes) gioca con la materia sonora riavvolgendola, velocizzandola e tramutandola in altro, prima di sprofondare in un nuovo sogno all’oppio, cullati dalle ritmiche minimali e ansiose, dalle chitarre in reverbero estremo, dagli innesti di pianoforte. Ex Boyfriend, il pezzo più dilatato di tutto il disco, prosegue il viaggio all’interno di un mondo altro, tra occhi chiusi, vene malinconiche e vuoti esistenziali mentre Brandon, un poco meno compatta, lascia distinguere i vari strumenti e, con la sua melodia vocale, ectoplasmatica, trascina il cuore dell’ascoltatore, coinvolgendolo più di tutti i pezzi precedenti. On Cloud Nine parte in reverse per poi crescere lentamente, grazie anche al delicato inserimento del pianoforte a fornire una spina dorsale per tutta la strutturazione sonora. So Deep In The Back Of The Closet, vira verso l’inquietudine, riducendo la corposità sonica e trascinandosi su lenti accordi di chitarra. Before Heroine, colonna sonora di un risveglio stropicciato e svogliato, confonde ancora la realtà con il sogno mentre la finale Missing Children’s Day rappresenta in tutto e per tutto il ritorno al mondo della veglia, spegnendo pian piano tutti gli strumenti e facendosi sempre più sottile.
Il trio di sede a Bologna ha buone capacità. Canzoni complesse e strutturate in cui gli abituali schemi logici lasciano spazio alle intuizioni. Il tutto suona molto simile al dream pop che fu dei Cocteau Twins o alle sonorità ultraeffettate dei My Bloody Valentine o, ancora, ai primi lavori dei Sigur Ros, quelli di Von, per intenderci (da cui, del resto, la voce prende palesemente ispirazione). Ancora si può lamentare che nell’insieme e con il proseguire dell’ascolto, il disco si fa un po’ pesante e piatto dal punto di vista delle soluzioni sonore. Smettendo di fare i critici e limitandosi ad ascoltare, invece, si può semplicemente dire che abbiamo di fronte otto tracce delicate, morbide e oniriche, ottime per viaggi introversi, pessime per un ascolto distratto. A voi il compito di decidere se ascoltarli.
TRACKLIST:
01. Baby Kisser Baby Killer
02. Fisting (Homes Of Heroes)
03. Ex Boyfriend
04. Brandon
05. On Cloud Nine
06. So Deep In The Back Of The Closet
07. Before Heroine
08. Missing Children’s Day