Jumpin’ Quails – Gogol Mogol

Un lavoro da godersi con calma, pezzo per pezzo

Jumpin’ Quails – Gogol Mogol

I Jumpin’ Quails, band torinese con quasi dieci anni di esperienza alle spalle, dopo aver girato mezza Europa (suonando prevalentemente garage rock) e aver stampato un primo album (“Atomic Rendez-vous”, 2013), sterzano con decisione e ritornano con Gogol Mogol. Il nuovo lavoro, suddiviso in nove tracce e caratterizzato da sonorità new wave/pop/psych, necessita di più ascolti per essere compreso nella sua interezza, ma alla fine si dimostra piuttosto interessante.

L’incrociarsi e intrecciarsi di chitarre di See You Down There (In A While), supportato da regolari trame ritmiche, cede spazio al gustoso strutturarsi, sempre guidato dalle sei corde, di Chloè e al cadenzato proseguire, fra ritornelli lievemente sbilenchi, di Chance Dice.
Il basso di Eberswalder Strasse, centrale per tutta la durata del pezzo (insieme agli inserti di synth), scandisce il tempo fino alle note della tedesca Blitzfrieden, mentre lo spagnolo alle spalle di Rainbow Flesh, lasciando che su di essa fiorisca musica lineare e determinata, apre al corposo animo disorientante di Candies.
Breakin’ The Glass, infine, nervosa e spigliata, corre via, lasciando che a chiudere sia il soffice galleggiare della francese e raffinata Le Grand V.

Con questo secondo lavoro i Jumpin’ Quails cambiano rotta, ma non riducono il livello qualitativo della loro proposta. I nove brani proposti, anche se non particolarmente immediati (servono un paio di ascolti per poter essere metabolizzati e compresi nella loro interezza), entusiasmano per le loro gustose strutture (sempre corpose, piene e ben concepite). Un lavoro da godersi con calma, pezzo per pezzo.

TRACKLIST
01. See You Down There (In A While)
02. Chloè
03. Chance Dice
04. Eberswalder Strasse
05. Blitzfrieden
06. Rainbow Flesh
07. Candies
08. Breakin’ The Glass
09. Le Grand V

LINE-UP
Matteo Givone
Diego Lacaille
Salvatore Marano
Riccardo Salvini
Jacopo Trivero

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