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Recensione : Jester At Work – Magellano

Jester At Work - Magellano: Antonio Vitali (Jester At Work) approda alla seconda prova con il suo Magellano. Antonio Vitali (Jester At Work) appr...

Jester At Work – Magellano

Antonio Vitali (Jester At Work) approda alla seconda prova con il suo Magellano.

Antonio Vitali (Jester At Work) approda alla seconda prova sulla lunga distanza con il suo Magellano. Il disco, uscito per Twelve Records (come il precedente), si compone di undici canzoni torride e scarne, dove ad avere il sopravvento sono la forza evocativa e l’incisività, la tradizione cantautorale americana e la lezione grunge anni ’90.

Il via al lavoro è dato dalla vivace ed espressiva The Branch che, giocando solo su chitarra e voce, crepita come un falò nel deserto, prima di cedere la parola a December, alla sua voce grave e alle sottili quanto tese linee melodiche che la caratterizzano (mentre fuori dalla nostra tenda cade la pioggia). Come Back Soon (voce, chitarra, metallofono e maracas) scorre rovente ed evocativa (grazie al suo piglio trasandato e impolverato), incrociandosi con Green Eyes che, sulla stessa lunghezza d’onda, procede assolata e sudata. Little Sad Song vorrebbe essere il ritorno a casa, al sicuro, tra lenti ondeggiamenti (come farsi cullare dalle onde del mare) e atmosfere distese e rilassate, ma è solo un attimo. Deep Black Sea, in un batter di ciglia, scuote la nostra barca con la sua nera incisività (seppur solo chitarra e voce), aprendo all’ineluttabile Unsolved (Mistery) Misery che, come se ci stesse risucchiando in un gorgo da cui non c’è via di scampo, scorre tesa e inarrestabile. This Night Will Be Dead, leggermente più sgranata nel suono, lascia intravedere la quiete dopo la tempesta (i distesi e solari ritornelli) mentre Remember To Remember, con i suoi strumenti squillanti sullo sfondo (mandolino su tutti), scorre sicura e determinata, sfiorando il cuore dell’ascoltatore con la sua serenità ritrovata. Estacion 14, infine, sudata e vigorosa, scorre calda e intensa, lasciando spazio alla conclusiva Alphabet Tree, al suo lento crescere (disteso e pacifico) e a alla breve ghost track strumentale (en plein air) posta in coda a tutto.

Magellano è un disco suonato riducendo all’osso la strumentazione e dove le canzoni emozionano per la loro intensità melodica ed evocativa. Un disco che deve molto alla tradizione cantautorale americana quanto alla lezione grunge anni ’90. Undici capitoli che necessitano di più ascolti per essere assimilati, ma di cui, una volta entrati in circolo, non potrete più fare a meno.

TRACKLIST:
01. The Branch
02. December
03. Come Back Soon
04. Green Eyes
05. Little Sad Song
06. Deep Black Sea
07. Unsolved (Mistery) Misery
08. This Night Will Be Dead
09. Remember To Remember
10. Estacion 14
11. Alphabet Tree

Jester At Work-Magellano

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