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Recensione : J Moon – Hidden Garden

Jessica scrive canzoni suadenti e molto belle, un cantautorato pop moderno e convincente.

J Moon è l’avventura solista di Jessica Einaudi, figlia di Ludovico Einaudi il noto pianista.

Jessica è fin da piccola una cantante, studiando già in giovane età il “Metodo funzionale della voce” , una disciplina tedesca di studio della voce umana che la porta ad ottenere ottimi risultati.
Nel 2007 fonda con Federico Albanese “La Blanche Alchemie”, con il quale ottiene un ottimo riscontri di pubblico e critica.
Questo ep è, come dice il titolo, il suo giardino segreto, il nascondiglio di cose preziose e di dolcezze. Jessica scrive canzoni suadenti e molto belle, un cantautorato pop moderno e convincente. Molto azzeccata anche la forma dell’ep che valorizza ulteriormente il valore del disco, senza inutili spargimenti di note.
Non l’ha abbandonata il fedele Federico Albanese, qui in veste di produttore arrangiatore e polistrumentista, mentre alla batteria e alle percussioni troviamo Joe Smith, musicista di Chicago. L’ep è stato mixato da Tilman Hopf presso Chez Cheerie, lo studio di PcNackt, produttore di Apparat e masterizzato da Francesco Donadello dei Giardini di Mirò al Calyx Studio di Berlino. Insomma, ottimi nomi per un disco di una cantante che, purtroppo, in Italia non ha il seguito che merita, poiché è davvero valida.
Hidden Garden è un ottimo modo per rimediare, anche se esce solo in formato digitale su tutte le maggiori piattaforme.

Tracklist:
1. Poison
2. Among the walls
3. Hidden Garden
4. With you

Line-up:
Jessica Einaudi : Voce
Federico Albanese : chitarre, piano, baso, synth.
Joe Smith : Batteria e percussioni.

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