Techno hardcore, death e black metal. Annientamento totale.
Devastante nuova uscita in collaborazione con Despise The Sun per l’etichetta estrema romana Extreme Chaos, che abbiamo già incontrato sulle nostre pagine. Questa volta a guidare il massacro sono gli Intolerant con il loro debutto “Zero Point”, un incrocio malatissimo e techno hardcore, con punte di frenchcore.
Come struttura portante del progetto troviamo un basso enorme, un obelisco che buca la terra e offende il cielo andando a cercare le divinità per trafiggerle lassù nel blu, e poi chitarre metal distorte e marcissime, tra death metal e black metal, i un connubio dannate, un rituale blasfemo e bellissimo. “Zero Point” ad opera del duo Intolerant formato da Soul Devourer & Antihuman War Machine è un attacco frontale alla musica come la intendiamo, ovvero intrattenimento e dimostrazione artistica, qui c’è solo la completa devastazione dell’ industrial black metal, anzi del gabber black metal, attingendo elementi sia dall’hardcore techno più estrema e dal black death metal per estirpare ogni minimo residuo di speranza, ed è la musica più sincera possibile, dato che rompe il velo con attraverso il quale guardiamo la realtà, portandoci di fronte al nostro habitat naturale, ovvero la sofferenze e la merda.
Il duo romano possiede molti modi per fare male, e ad esempio in “Zero Point”, la canzone che dà il titolo al disco, ce li mostra tutti : il pezzo parte con un basso frenchcore devastante, dove entra poi una voce dannata e giri di chitarre ipnotici, dato che gli strumenti musicali tendono a fare ciò che compiono le macchine, ovvero ipnotizzare l’ascoltatore per provocare in lui stati di coscienza alterati.
Non è un disco per molti, la violenza qui è tantissima, e si gioca a colmare la misura in ogni dove, riempendo chitarre black distorte di bassi devastanti e che annichiliscono tutto.
Prendete i Mysticum, maestri indiscussi dell’industrial black metal, aumentate l’ampiezza dei bassi e della violenza sonora ed avrete una vaga idea degli Intolerant che nella parte metal sono più classici rispetto al gruppo norvegese.
Il risultato è un disco di una potenza e di una nera bellezza incredibile, una guerra combattuta schiacciando ossa e vite con macchine gigantesche guidate da negromanti che mangiano lsd e respirano fumi radioattivi.
Lavoro che conferma l’assoluta supremazia della Extrem Chaos nel metal estremo underground, e oltre ai formato in cd il disco è disponibile anche in name your price sul loro bandcamp : per chi non conosce ancora questa nerissima realtà e per chi li ama tantissimo.