iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Huey – Ace

Gli Huey, da San Paolo, confezionano un album doom/stoner strumentale tutto da scoprire.

Huey – Ace

Da San Paolo, metropoli brasiliana, arriva questi ottimi Huey, che si autoproducono il full- length di esordio dopo essersi formati nel 2010 ed aver dato alle stampe un Ep nello stesso anno (“¡Qué no me chingues wey!”) e due singoli che sono comunque presenti in questo Ace.

La particolarità del combo è quella di suonare uno stoner influenzato dal doom settanti ano e interamente strumentale, che risulta essere così una lunga jam session divisa in sette capitoli di emozionante rock/metal stonato a tratti psichedelico, dove troverete molti richiami alle band che nell’arco di oltre trent’anni hanno fatto la storia del genere.
Dalla traccia iniziale, Sex & Elephants, verrete travolti dalle digressioni strumentali dei cinque ragazzi brasiliani i quali, da par loro, puntano e molto su un impatto colmo di rimandi al sound del Sabba Nero infarcendolo di groove desertico e lisergici viaggi nei meandri delle intuizioni assuefatte da dosi massicce di cannabis della musica di Sleep e Kyuss.
Freak al punto giusto, questo riuscito dischetto ha dei picchi qualitativi altissimi nella coppia di brani Por Detrás de los Ojos e Pedregulho, che mostrano l’abilità dei musicisti con i propri strumenti ed un songwriting in stato di grazia, facendo risultare la mezz’ora abbondante di durata un ottimo accompagnamento per eventuali viaggi chimici, specie sulle note della crimsoniana Valsa de Dois Toques, perfetto incrocio tra l’anima settantiana e le sonorità della Sky Valley.
Consigliato agli stoner maniacs, l’album però potrebbe essere apprezzato anche dai nostalgici del decennio settanti ano; poche volte ho trovato un album strumentale in grado di mantenere così alta l’attenzione per tutta la sua durata. Chapeau !

Tracklist:
1. Sex & Elephants
2. Baby Monstro
3. Por Detrás de los Ojos
4. Pedregulho
5. Valsa de Dois Toques
6. Nice Weather for the Carnaval
7. Samuel Burns

Line-up:
Vellozo – bass
Rato – Drums
Vina – Guitars
Minoru – Guitars
Dane – Guitars

HUEY – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Kensington – Control

La band capitanata da Casper Starreveld ha creato un album che ha il destino già scritto prima di arrivare all’orecchio dei fans, una raccolta di canzoni pregna di atmosfere melanconicamente melodiche, con più di un riferimento al rock alternativo degli ultimi vent’anni, molto britannico concettualmente, ma assolutamente già sentito sui canali e radio specializzate in musica e cultura indie.

The Pier – The Pier

Per gli amanti del genere un album da ascoltare a più riprese, ed una band da seguire visto l’enorme potenziale artistico.

Somnium Nox – Apocrypha

Con coraggio e personalità i due musicisti australiani incorporano in un’unica opera quella che è stata l’evoluzione del genere dagli ormai lontani primi anni novanta