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Recensione : Hrust Kostilyo – Degradation. Manipulation. Mobilization

La band merita senz'altro l'attenzione degli amanti dei suoni metal più estremi, ma al prossimo lavoro qualche minuto in più sarebbe gradito.

Hrust Kostilyo – Degradation. Manipulation. Mobilization

Politica, religione e denaro, sotto l’umanità che si autodistrugge, manipolata da politici e fanatici religiosi, il denaro come l’unico dio a cui, chi tira i fili cuciti ai nostri vestiti crede davvero, mentre le popolazioni vengono devastate da guerre su misura , in un inferno sulla terra, un macello di membra umane, di ogni razza, sacrificate sull’altare dell’ingordigia di pochi.

E’ più o meno quello che si avvince dalla copertina del secondo ep dei russi Hrust Kostilyo, band attiva dal 2012 con un primo ep alle spalle (“Undisputed Sovereignty”), dedita ad un devastante brutal death che sconfina nel grind.
Va veloce la band di Kursk, alternando momenti dove la furia tende a placarsi per lasciare spazio ad un macigno tutta potenza e distruzione.
Undici minuti sono davvero pochi, ma gli altrettanti brani che compongono il lavoro descrivono una band compatta, di una potenza ritmica micidiale, il grindcore fa a pugni con il brutal per regnare sul songwriting del gruppo e il sound se ne giova: i brani suonano vari pur nella loro furia, la durata minima fa il resto, passando da un bombardamento all’altro senza annoiare.
Vomita rabbia che è un piacere Nikolay Valyukevich, orco che con il suo growl racconta di queste nefandezze con la giusta dose di violenza e brutalità, mentre gli altri membri del gruppo, danno prova di saperci fare con gli strumenti, cominciando dall’ottima sezione ritmica (Evgeniy Pankov al basso e Timofey Dyakin alle pelli) ed accompagnati da Evgeniy Dyakin alla sei corde, il quale immette ancora più violenza nel sound del lavoro torturando lo strumento da par suo.
Buon lavoro di genere, la band merita senz’altro l’attenzione degli amanti dei suoni metal più estremi, ma al prossimo lavoro qualche minuto in più sarebbe gradito, non fosse altro che per gustarsi qualche brano in più.

Tracklist :
1. Paranoia – The Art Of Survival
2. Mentally Healthy Or Religious?
3. Projecting Justice
4. Managed Hostility
5. Totalitarian Tolerance
6. Degradation, Manipulation, Mobilization
7. “Independence” Under Gentle Percentage
8. Destination – Chaos
9. Ordered Accomplishment

Line-up:
Evgeniy Pankov – Bass
Timofey Dyakin – Drums
Evgeniy Dyakin – Guitars
Nikolay Valyukevich – Vocals

https://www.youtube.com/watch?v=yaMO9xtkKbY

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