Aprono il lavoro il vivace e frizzante scorrere di Safe Around The Edges (dal cuore venato di alienazione) e il delicato galleggiare su synth e chitarre di Miss Out These Days.
Gold Diggers, ruffiana e avvolgente, ci tiene per mano, conquistando con i suoi ritornelli, mentre Hunting Men, dolce e morbida, apre al sound sognante di Slash The Night e all’andamento lineare e lievemente ipnotico di Run Wild.
Machines, tra drones e motorik, ci lascia nelle mani della sognante Crystal Clear (anticipata dall’acustica e intima Avenue) e dell’energica, coinvolgente e nervosa Zenith Diamond.
Castle Sand Ambient, infine, sprofondando in sonorità oniriche e accoglienti, si contrappone al precedente pezzo, lasciando spazio alle venature krautrock della conclusiva Progress.
Con questo debutto Jonathan Clancy conferma il giudizio positivo che già si era guadagnato grazie ai pezzi rilasciati in rete e all’ep di pochi mesi fa. I dodici brani presentati, sempre curati e variegati (per quanto riguarda forma, colore e influenze), scorrono leggeri e accattivanti. Forse l’ascolto non è così immediato come ci si aspettava, ma basta insistere un poco e le soddisfazioni non tarderanno ad arrivare.
Tracklist:
01. Safe Around The Edges
02. Miss Out These Days
03. Gold Diggers
04. Hunting Men
05. Slash The Night
06. Run Wild
07. Machines
08. Avenue
09. Crystal Clear
10. Zenith Diamond
11. Castle Sand Ambient
12. Progress
Line-up:
Jonathan Clancy
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