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Recensione : Haji/Nomoremario – Split

A riproporre un bel dischetto con un gruppo per lato ci pensano due band frontaliere come gli Haji ed i Nomoremario formazioni che da anni propongono il loro suono nel modo più schietto ed onesto possibile.

Haji/Nomoremario - Split

Haji/Nomoremario – Split

Che bello che ci siano ancora band che propongono (su vinile) una formula incredibilmente romantica come lo split. Ho sempre pensato che in questa formula si fondano due caratteristiche peculiari del nostro ambiente: l’attitudine e la reciprocità.

A riproporre un bel dischetto con un gruppo per lato ci pensano due band frontaliere come gli Haji ed i Nomoremario formazioni che da anni propongono il loro suono nel modo più schietto ed onesto possibile.

Cominciamo, per ragioni puramente alfabetiche, dagli Haji che aprono il loro spazio con il suono alla Touch and Go di Panick Attack a cui seguono il noise helmettiamo di Tecopa e lo stoner rapido ed incisivo alla Fu Manchu di Lighter, Lightnings, Lighthouse, ma è il colpo di coda che rivela il meglio della loro proposta vale a dire Three Fishes un brano che è punk come lo intendo io: veloce, cattivo, incisivo.

Si gira facciata e si trovano i Nomoremario che danno inizio alle danze con un brano come Black Mamba dove l’alternarsi, assai virtuoso, delle voci rimanda ai Boss Hog, Philosophy è invece un ottimo mix di roots punk alla Gun Club con repentine accelerazioni sfocianti quasi nell’ hardcore, Rocket to the Blackness ricorda i Sonic Youth a mio avviso la principale ispirazione della band, chiude il tutto il loro pezzo migliore Jellyfish che ricorda i Jesus and the Mary Chain più rock e meno noise, una canzone veloce ma non priva di melodia.

Ricordo, quando era alle elementari e si era in piena robot mania, come nell’intervallo si procedesse con feroci battaglie fra prototipi spaziali. I miei compagni possedevano riproduzioni di Goldrake e Jeeg mentre i miei genitori mi avevano fatto dono di un robot proletario grigio e rosso che era praticamente un monolite informe.

Ebbene quell’oggetto tanto apparentemente sgraziato non perse uno scontro forte di un peso specifico pari a quello del metallo più coriaceo presente in natura.

Quel giocattolo indimenticato ed indimenticabile tanto sbertucciato e vituperato, ma dopo rispettatissimo, ricorda quelli che figurano sulla copertina di questo disco anche se, in fondo, chi vincerà fra Haji e Nomoremario non appare certo cosa molto rilevante.

Haji / Nomoremario

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