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Recensione : Haemophagus – Atrocious

Death metal da standing ovation per i siciliani Haemophagus.

Haemophagus – Atrocious

Tornano sul mercato, tramite Razorback Records, i siciliani Haemophagus con questo bellissimo ultimo lavoro intitolato Atrocious.

La band, attiva dal 2005 e autrice di una miriade di split e con un primo full-length alle spalle, targato 2009, dal titolo “Slaves to the Necromancer”, devasta a suo modo tutto quello che incontra, sparando bordate di death old school da cui non si può sfuggire.
Atrocious è un album molto maturo dalla copertina prog anni settanta, bissata da un’Intro spaziale,due minuti e mezzo di strumentale tra Goblin e King Crimson, prima che la furia del tornado death si accanisca su di noi distruggendo ogni resistenza.
Ottimi musicisti al servizio di un metal estremo che ha nei rallentamenti doom momenti di sublime fascino sinistro arrivando a toccare vette altissime: mi hanno fatto tornare in mente quel capolavoro che fu “Forest of Equilibrium” dei Cathedral di Lee Dorrian, nella prima parte di Surgeon of Immortality e, comunque, tutto il lavoro scorre su questa altalena tra momenti rallentati e sfuriate devastanti, dove le doti tecniche del combo saltano immediatamente all’orecchio.
Le pelli di David, picchiatore impietoso, formano con il basso di Gas una sensazionale sezione ritmica che ben supporta le due chitarre, rispettivamente Gioele e Giorgio, protagonista anche dietro al microfono, con una prestazione che ricorda il buon Dave Vincent, non a caso il vocalist della band che più di ogni altra si pone quale nume tutelare del gruppo palermitano: i Morbid Angel.
Gli Haemophagus si confermano come band sopra la media, con una personalità da veterani consumati ed un magnifico songwriting che fa di questo lavoro uno dei più riusciti nel genere, con brani che rasentano la perfezione, una valanga di riff ora iperveloci, ora spaventosamente lenti ma pesantissimi, autentici macigni che vi scuoteranno le interiora e vi lasceranno spossati al termine dell’ultima nota.
Grandissime, tra le varie tracce, la title-track con quel riff iniziale che mi fa frullare nella testa il periodo settantiano, Dismal Apparition, la violentissima Siege of Murderous Beasts e la monumentale doom/death Naked in the Snow, perle nere che faranno impazzire gli amanti di queste sonorità che suggellano il grandissimo ritorno di una band fenomenale con un album da standing ovation!

Tracklist:
1. Intro
2. Partying at the Grave
3. Atrocious
4. Exaltation for a Dying Victim
5. Dismal Apparition
6. Ice Cold Prey
7. Surgeon of Immortality (Alfredo Salafia)
8. Siege of Murderous Beasts
9. Swollen With Parasites
10. Naked in the Snow
11. Choked on a Cadaver’s Dick
12. The Honourable Society of Black Sperm
13. From the Sunken Citad

Line-up:
David – Drums
Giorgio – Guitars, Vocals
Gas – Bass
Gioele – Guitars, Backing Vocals

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