iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Frostagrath – Extinguishing The Flame Of Life

FrostAgratH è un altro nome da da tenere sotto stretta osservazione, tanto più che Lord Mist si è già dimostrato musicista piuttosto prolifico ed è probabile, quindi, che ne risentiremo parlare molto presto.

Frostagrath – Extinguishing The Flame Of Life

Lord Mist è un musicista egiziano che, da qualche anno, ha intrapreso la “via dolorosa” del depressive black metal con il suo progetto solista FrostAgratH.

Come ho già avuto occasione di dire più volte, chi suona questo particolare sottogenere del metal punta soprattutto a stimolare emotivamente l’ascoltatore e spesso, nel farlo, vengono tralasciati in maniera eccessiva gli aspetti puramente tecnici: da ciò deriva la necessità di selezionare con una certa cura il materiale che ci viene proposto scegliendo di parlare solo di quelle uscite che presentano, sia pure in percentuali variabili, un buon songwriting ed una sufficiente resa sonora.
Extinguishing the Flame of Life è un album, il secondo a nome FrostAgratH, che risponde in maniera più che soddisfacente alle suddette caratteristiche rivelandosi, anzi, una delle opere migliori nel settore che abbia avuto modo di ascoltare di recente.
Il DSBM di Lord Mist possiede tratti molto atmosferici, muovendosi su ritmi medio-lenti e screziato dal classico screaming, come da copione piuttosto riverberato ed in secondo piano rispetto alla strumentazione; un elemento di relativa peculiarità che emerge dall’ascolto del lavoro è il contributo di diversi ed azzeccati assoli di chitarra, che vanno ad incrementare quel mood malinconico spesso prevalente sui toni disperati caratteristici del genere.
E’ fuor di dubbio che questo rende più fruibile l’ascolto e non nascondo che, personalmente, prediligo questa soluzione che consente di entrare più agevolmente in sintonia con il male di vivere espresso dagli autori.
I pensieri distorti di una mente agonizzante, annichilita dal pessimismo e dalla misantropia, vengono esibiti con il corredo di una musica più avvolgente che disturbante, forse non del tutto nelle corde dei puristi del depressive, ma che a mo avviso si addice alla perfezione a queste tematiche, trovando la propria esaltazione in brani splendidi quali Existence e la lunga (e già edita nello split con i Viragha) And Finally, the Death Caverns Will Carry Out My Soul.
La stessa provenienza geografica di Lord Mist può costituire, inizialmente, un motivo di curiosità ma ormai abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare, in tempi recenti, una vivace scena estrema mediorientale, capace di proporre band e album di grande spessore, nonostante chi suoni metal da quelle parti sia inevitabilmente osteggiato dalle autorità politiche e religiose.
FrostAgratH è, quindi, un altro nome da annotare tra quelli da tenere sotto stretta osservazione, tanto più che Lord Mist, al di là dei due full-length pubblicati, si è già dimostrato musicista piuttosto prolifico ed è probabile, quindi, che ne risentiremo parlare molto presto.

Tracklist:
1.         A Gate of Inner Hate
2.         Drowning in a Maze of Mirrors
3.         Questioning a Disharmonic Existence
4.         Existence
5.         Extinguishing the Flame of Life
6.         Escape: Farewell Life!
7.         And Finally, the Death Caverns Will Carry Out My Soul (Remastered)
8.         The Prison of Mirrors (Xasthur cover)

Line-up:
Lord Mist – All instruments, Vocals, Programming

FROSTAGRATH – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Eventide – Waterline

Gli Eventide offrono una versione dell’ambient drone intrisa da corpose sfumature jazz e sempre in grado di attrarre l’attenzione rifuggendo ogni stucchevolezza.

Faal – Fin

Fin merita d’essere ascoltato e apprezzato quale prova delle capacità di una band la cui fine lascia più di un rimpianto, non solo per l’irreparabile perdita umana ma anche perché, per il potenziale espresso, avrebbe meritato maggiore attenzione rispetto a quella ottenuta lungo una quindicina d’anni di attività.

Hamferð – Men Guðs hond er sterk

Il sound della band di Tórshavn è talmente peculiare da sfuggire ad ogni tentativo di sommaria classificazione: il tutto avviene senza il ricorso a chissà quali soluzioni cervellotiche in quanto gli Hamferð mettono il loro smisurato talento al servizio di un lirismo che, oggi, è appannaggio solo di pochi eletti.