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Recensione : Feral – Where Dead Dreams Dwell

Per chi ama il death metal old school questo è un album da avere assolutamente.

Feral – Where Dead Dreams Dwell

Nel nordeuropa sembra tornata, alla grande, la voglia di suonare death metal come si faceva nei primi anni novanta: sono infatti molte le band che si rifanno ai suoni old school, senza scendere a facili compromessi e tornando a far sferragliare gli strumenti come il genere insegna.

Vero infatti che, aldilà di nostalgici sguardi al passato, il metal estremo ha avuto in quel periodo, un picco qualitativo assoluto con death e black che si giocavano la supremazia sulle preferenze dei fans, con capolavori rimasti saldamente nella memoria di chi quel periodo l’ha musicalmente vissuto.
Non a caso, quando si parla di death metal classico o old school (come va di moda chiamarlo), le band storiche della scena scandinava (insieme a quelle americane) escono dalle note delle nuove opere e dagli articoli di chi prova a descrivere album che, oggi più di qualche tempo fa, si rifanno ad una scena morta per il music biz, ma tremendamente viva nell’underground.
I Feral sono l’ennesima band svedese che torna a far male rifacendosi al death metal classico, ed il suo nuovo lavoro, Where Dead Dreams Dwell, si rivela un altro ottimo esempio di metal estremo che, pur rifacendosi alle band storiche del genere, suona fresco e devastante.
Nato nel 2007, il gruppo di Skellefteå ha dato alle stampe una manciata di demo per esordire sulla lunga distanza quattro anni fa con “Dragged to the Altar”.
Where Dead Dreams Dwell, dunque, è il secondo lavoro, uscito per Cyclone Empire in questa primavera, un nuovo capitolo mixato e masterizzato da Petter Nilsson, ex chitarrista della band, con tanto di copertina disegnata da Costin Chioreanu, già al lavoro con At The Gates, Arch Enemy, Primordial e Mayhem, tra gli altri.
Niente di nuovo, quindi, solo incendiario, travolgente e massacrante metal estremo, suonato bene, composto da brani di ottima qualità, brulicante di solos, di ritmiche velocissime, rallentamenti e ripartenze fulminee e un impatto da vecchia scuola che non lascia scampo.
I Feral, rodati da innumerevoli live, ne esce alla grande, compatta e sfavillante, creando un’onda d’urto di inumana potenza: le canzoni deflagrano in tutta la loro violenza, senza nessun riempitivo e l’album scivola via così fluido e potente tra brani riusciti come Creatures Among the Coffins, Inhumation Ceremony, The Crawler e Mass Resurrection, in cui compare come ospite il growl di Jonas Lindblood dei grandiosi Puteraeon, autori con “The Crawling Chaos”, di uno dei dischi più belli dello scorso anno nel genere.
Where Dead Dreams Dwell è un altro album da non sottovalutare per gli amanti del death metal classico, tornato finalmente ai livelli che gli competono in fatto di qualità, anche grazie a band come i Feral.

Tracklist:
1. Swallowed by Darkness
2. Creatures Among the Coffins
3. As the Feast Begins
4. Suffering Torment
5. Carving The Blood Eagle
6. Inhumation Ceremony
7. The Crawler
8. Overwhelmed
9. Mass Resurrection
10. Succumb to Terror

Line-up:
Viktor Eriksson – Bass
David Nilsson – Vocals
Markus Lindahl – Guitars
Roger Markström – Drums

FERAL – Facebook

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