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Recensione : Emilio De Biase – Interplanetary Voyage Aboard A Six Strings

La chitarra di Emilio De Biase, come un ideale Enterprise, vi porterà verso l'ultima frontiera dello spazio.

Emilio De Biase – Interplanetary Voyage Aboard A Six Strings

Emilio De Biase è un chitarrista pugliese al suo esordio solista per Videoradio con questo buon Interplanetary Voyage Aboard A Six Strings.

L’axeman, dal curriculum coproso avendo suonato un po’ tutti i generi e con artisti di diverse estrazioni confeziona un prodotto altamente professionale,un disco strumentale legato al progressive settantiano e alla fusion senza però dimenticare un appeal rock.
I suoi trascorsi, infatti, parlano dei classici studi sullo strumento, di collaborazioni con artisti della musica leggera italiano come i Dik Dik, ma anche del progetto Nox Perpetua, duo death metal progressivo, oltre che autore di tre demo, l’ultimo dei quali, “The Eternal Existential Triad” del 2001, ebbe ottime recensioni sulle maggiori riviste di settore.
L’album è interamente suonato dal musicista pugliese che si è curato anche della registrazione, del mixaggio nonchè dell’artwork, lavoro durato quattro anni che, a livello concettuale, affronta i misteri del cosmo, un viaggio affascinante nell’immensità dello spazio con la sua chitarra come navicella spaziale.
Il chitarrista trascina l’ascoltatore verso punti inesplorati dell’universo, gli umori e le sensazioni che ne derivano sono perfettamente descritti dalla sua magnifica chitarra che si fa sognante quando la navicella rallenta, per farci godere del mare infinito che è lo spazio profondo, oppure graffia quando si incontrano frammenti di asteroidi e il viaggiare si fa più complicato.
I brani sono molto vari, lo stile di Emilio, molto progressivo, non disdegna di sorprenderci con puntate al limite del rock’n’roll (The Eternal Wandering), ricordando in certi frangenti il Santana degli anni settanta (Memories of Life) oppure mantenendo sempre un approccio metallico che si fa preponderante in The Mission Kepler.
In the Milky Way’s Hungry Monster echi del prog metal delle opere di Ayreon si affacciano sul tappeto elettrospaziale costruito da De Biase, che affonda il colpo con un chitarrismo vario che passa con naturalezza da soluzioni fusion a solos più progressivi, mantenendo il trademark dell’opera che passa da brani ad alta tensione a song dove il suo strumento ci delizia con spartiti di musica sognante nella quale sembra davvero di perdersi nella vastità del cosmo (One Night of Emotions).
Ottimo lavoro dunque, adatto a vari palati, sia più orientati verso il progressive sia anche per preferisce suoni più metallici; a questo punto mi incuriosisce non poco il progetto The Ethereal Room, al quale partecipa la moglie Lidia Zitoli alla voce e dove il chitarrista si cimenta in un avantgarde gothic metal, ulteriore segno del grande eclettismo di Emilio De Biase.

Tracklist:
1 The Bearers of Humanity
2 Olber’s Paradox
3 The Eternal Wandering
4 Memories of Life
5 The Milky Way’s Hungry Monster
6 One Night of Emotions
7 Inevitable Milkomeda
8 … A Nice Trip in a Time Machine
9 Aidil’s Sky
10 The Mission Kepler
11 The Three Super-Earths

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