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Recensione : Distruzione – Distruzione

Gli anni passano per tutti, non per i Distruzione.

Distruzione – Distruzione

Tornano per celebrare i 25 anni di attività con un nuovo lavoro sotto la Jolly Roger Records, i Distruzione, una delle band storiche del panorama estremo nazionale.

Nato a Parma agli albori dei nineteens, il gruppo si distingue per una proposta death/thrash con testi in italiano: il primo ottimo full-length “Endogena” (1996) è seguito da altri due album che accrescono la fama della band nell’underground estremo, “Pianeta Dissolvenza” (2000) e “Malicidium” (2005).
Poi, il silenzio discografico per ben dieci anni, anche se il gruppo è dal 2011 che ha ripreso l’attività in sede live, con due nuovi innesti nella line up, il batterista Dave Colombo e il chitarrista Gianluca De Lillo.
Una proposta che si è sempre evoluta negli anni e che vede la band oggi in perfetta forma: di acqua sotto i ponti ne è passata tanta dal lontano 1990, ma la band forte di un approccio come al solito devastante ed un ottimo songwriting, riesce a proporre un sound fresco, grazie a musicisti di indubbio valore ed uno stato di grazia nel scrivere canzoni di sicura presa.
Partenze ed accelerazioni, brusche frenate, in un sound lascia sull’asfalto metri di gomma bruciata da un calore che si fa insopportabile, con un lavoro sulle sei corde da applausi e tanto groove che smuove continenti da quanta potenza emana.
Il Signore Delle Mosche, song scelta come singolo, apre la nuova battaglia targata Distruzione, un massacro che presenta la band al meglio, tra thrash e death con più di uno sguardo al Nordeuropa, si nota subito la voglia della band di spaccare ed il gran lavoro delle due asce sia sulle ritmiche sia nei fulminanti solos che sanno tanto di old school, perfettamente inseriti nel contesto estremo in cui si muove la band di Parma.
Verità e Autorità, Homo Mechanicus, Oltre la Soglia, continuano ad impartire lezioni di metal estremo, la tensione non cala un attimo e il drumkit esplode sotto i colpi inferti da quel martello pneumatico che di fatto risulta Dave Colombo, aiutato dal lavoro di Dimitri Corradini al basso e reso violentissimo dal growl possente e animalesco del bravissimo Devid Roncai.
Si sottolineava il lavoro delle due chitarre: oltre al nuovo arrivato Gianluca De Lillo è lo storico axeman Massimiliano Falleri che, insieme al compagno, aiuta il sound di questo monolito metallico a debordare: le chitarre urlano, sanguinano, torturate dai due musicisti che non ne vogliono sapere di rifilare un riff o un assolo che non sia perfetto.
Tra le canzoni c’è ancora il tempo di sbucciarsi le mani in applausi con Minotauro ed il devastante e spettacolare strumentale I Tre Vivi e i Tre Morti, brano inquietante che conclude questo bellissimo lavoro, in un’orgia di suoni di potenza inaudita.
Per gli amanti del genere il ritorno di questa fenomenale band è un appuntamento obbligato, Distruzione non farà che aumentare il culto per il gruppo nostrano: d’altra parte la band dimostra di essere al passo dei maggiori nomi internazionali e una delle migliori realtà estreme nte nel nostro paese.
Gli anni passano per tutti, non per i Distruzione.

Tracklist:
1. Il signore delle mosche
2. Verità e autorità
3. Homo mechanicus
4. La soglia
5. Oltre la soglia
6. Nel tuo nome
7. Stultifera navis
8. Minotauro
9. Cornice de’ superbi
10. I tre vivi e i tre morti/a>

Line-up:
Devid Roncai – Voce
Massimiliano Falleri – Chitarra
Gianluca De Lillo – Chitarra
Dimitri Corradini – Basso
Dave Colombo – Batteria

DISTRUZIONE – Facebook

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