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Recensione : Disclosed Silence – Perpetual Sadness

Pur senza strabiliare per capacità innovativa, i Disclosed Silence convincono grazie a una capacità di scrittura molto lineare che rende i brani fruibili senza particolare fatica, pur mantenendo nel contempo una certa profondità.

Disclosed Silence – Perpetual Sadness

I Disclosed Silence provengono da Tolosa e Perpetual Sadness è il loro esordio su lunga distanza.

La band francese, che di fatto è il solo project del chitarrista/cantante David, coadiuvato da altri musicisti per quanto concerne l’attività dal vivo, propone per l’occasione un gothic-doom di pregevole fattura nel quale trovano spazio influenze diverse, che vanno dagli inevitabili iniziatori del genere, i Paradise Lost, senza disdegnare sia i loro discepoli più recenti di estrazione mediterranea (Nightfall e Forgotten Tomb) sia le band scandinave (Katatonia, Tiamat e, sperando che non siano già stati dimenticati, Cemetary).
Pur senza strabiliare per capacità innovativa, impresa di per sé titanica in un genere così battuto, i Disclosed Silence convincono grazie a una capacità di scrittura molto lineare che rende i brani fruibili senza particolare fatica pur mantenendo nel contempo una certa profondità.
I margini di miglioramento, peraltro ci sono eccome: per esempio, a fronte di un growl davvero di ottimo livello, talvolta si indulge in clean vocals inadeguate se rapportate al livello complessivo delle composizioni.
Una scelta questa, che deriva dal lodevole intento del musicista transalpino di inserire nei suoi brani (particolarmente in Deception) anche umori di provenienza post-metal, con una naturale predilezione per i connazionali Alcest; personalmente resto dell’idea che chi apprezza un genere come il gothic-death doom non può che approvare il ricorso ad un buon growl come quello espresso da David, e non è certo rinunciandovi a favore di tonalità più rassicuranti che si può pensare di attrarre qualche estimatore in più, semmai è più facile che avvenga il contrario.
Detto questo, Perpetual Sadness si rivela un lavoro assolutamente pregevole, contenente una manciata di brani capaci di conquistare grazie a una buona tecnica strumentale, oltre che ad una notevole propensione melodica che non sfocia mai nella stucchevolezza.
Buone sia la title-track che la più ritmata Condemned To Suffer ma, forse, l’album riserva il meglio con la conclusiva Memorial che si pone come una sorta di versione ulteriormente “goticizzata” dei Forgotten Tomb, oltre ad evidenziare l’elegante tocco chitarristico di David sia con la solista che con l’acustica.
Bell’esordio quindi da part dei Disclosed Silence, anche tenendo conto delle difficoltà derivanti da una gestazione del disco piuttosto lunga: in considerazione di questo e del potenziale neppure troppo nascosto, il prossimo disco potrebbe portare la band di David davvero molto vicino alle vette del genere.

Tracklist:
1. Perpetual Sadness
2. Condemned to Suffer
3. Deception
4. Sorrow and Sadness
5. Calm and Serenity
6. Memorial

Line-up:
David – Vocals, All Instruments

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