iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Disbeliever – The Dark Days

Secondo album per i pisani Disbeliever, alle prese con un gothic metal di buona fattura per quanto, in molti frangenti, fin troppo devoto ai loro numi tutelari Paradise Lost.

Disbeliever – The Dark Days

Secondo album per i pisani Disbeliever, alle prese con un gothic metal di buona fattura per quanto, in molti frangenti, fin troppo devoto ai loro numi tutelari Paradise Lost.

Nel parlare di un lavoro che presenta tali caratteristiche, se da una parte non si può fare a meno di rimarcare quanto la sua originalità sia molto vicina allo zero, dall’altra è doveroso evidenziare come The Dark Days non esca affatto malconcio dal confronto con i maestri inglesi.
Da fan della prima ora di Mackintosh e soci credo che, se dovessi togliere due dischi dalla produzione dei Paradise Lost, questi sarebbero “Host” e “Believe In Nothing”, che sono proprio quelli a cui maggiormente attingono i Disbeliever a livello di ispirazione; detto questo, si potrebbe pensare che il responso sull’operato della band toscana sia del tutto negativo ma non è affatto così.
In realtà ho sempre faticato ad accettare che “Host” fosse stato composto dalla stessa band che aveva dato alla luce capolavori come “Shades Of God” o “Draconian Times”, ma non trovo nulla da eccepire se quelle stesse sonorità vengono riprese con gusto e competenza da qualcun’altro che le ha fatte proprie da subito, ed è per questo motivo che preferisco ascoltare una Ordinary Way composta dai Disbeliever piuttosto che la “Ordinary Days” dei Lost …
Oltre a questo brano, per il quale i nostri hanno girato anche un video, spiccano all’interno della track-list anche la ritmata Unreal e la più riflessiva The Last One, ma i quranta minuti di The Dark Days scorrono via in maniera davvero piacevole e la sensazione di già sentito è ampiamente mitigata dalla notevole qualità media dei brani; una menzione speciale va a Luis McFadden, autore di prestazione vocale degna del suo naturale modello Nick Holmes, ma in generale è la band nel suo complesso ad esibire una prestazione precisa e di grande sobrietà.
Insomma, per farla breve, i Disbeliever con The Dark Days hanno senz’altro mostrato qualità da non sottovalutare e si propongono all’attenzione come un nome da tenere d’occhio nel prossimo futuro ma l’auspicio è, evidentemente, quello che il loro gothic metal segua strade un po’ meno meno battute rispetto a quanto mostrato in questa ultima fatica discografica.

Tracklist :
1. Endless Dreams
2. Unreal
3. Frozen
4. Next To Me
5. Hopelight Fading
6. Into Eternity
7. Ordinary way
8. Jaded And Withered
9. The Last One
10. A Dark Day (outro)

Line-up :
Luis McFadden – vocals
Andy Madonia – bass
Marko Giampaolini – guitar
Yuri Ciampi – guitar
Sasha Ciampi – drums

DISBELIEVER – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Amarok – Resilience

La cifra compositiva degli Amarok è piuttosto personale in quanto, rispetto al più canonico sludge doom, la band californiana non teme di rallentare i ritmi fino a sfiorare un’asfissia scongiurata dal mood atmosferico e melodico che pervade buona parte di un lavoro riuscito come Resilience.

Abysskvlt – mDzod Rum

Gli Abysskvlt, con mDzod Rum, propongono un’opera di grande spessore, sia dal punto di vista spirituale che strettamente musicale, ma non si può nascondere che tali sonorità siano principalmente rivolte a chi possiede un’indole incline alla meditazione.

Silent Vigil – Hope and Despair

Se in passato il sound traeva principalmente linfa dall’insegnamento dei Daylight Dies, tutto sommato Hope and Despair è un album che si muove in continuità con quello stile, che qui viene ulteriormente ribadito dando alla fine l’auspicato seguito, sia pure con il nuovo moniker Silent Vigil, alla brusca archiviazione degli Woccon avvenuta dieci anni fa.