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Recensione : Def Con One – Ii

Piace l'ottimo piglio con cui i Def Con One scagliano le molte frecce in proprio possesso per fornire al lavoro un'identità ben precisa, evitando inutili ruffianerie e arrivando all'ascoltatore di turno con un ottimo lotto di song, lasciandolo con la consapevolezza di essere al cospetto di un’ottima band.

La Scarlet licenzia quello che, nonostante sia intitolato II, è il terzo album  dei britannici Def Con One, band che annovera tra le propie fila Antton Lant, batterista all’inizio del millennio sui dischi della rinascita targata Venom (“Resurrection” del 2000, “Metal Black” del 2006 e “Hell” del 2008) per passare nel 2011 a collaborare con gli Mpire Of Evil, con i quali ha rilasciato “Creatures of the Black” (2011) e “Hell to the Holy” (2012).
Antton nel 2008 cambia completamente genere unendosi ai Def Con One con i quali incide “Blood Soaks the Floor” ed il successivo “Warface” nel 2012; II non cambia di molto le coordinate stilistiche del combo britannico, ancora legato ad un modern thrash metal in stile Pantera, con più di un accenno alle sonorità “grungizzate” dei primi anni novanta, con gli Alice In Chains sul podio delle influenze.
Si possono trovare tra i solchi dell’album atmosfere metalcore, ma sempre in un contesto maturo, certamente non riconducibile alle troppe baby band piovute dal nulla sul territorio americano e arrivate a noi tramite il music biz.
Caratteristica primaria, oltre alla voce di David Meikle, cantante dalle corde vocali registrate su toni cari al Phil Anselmo panteriano, è la dinamicità del sound, che aggredisce con svariati cambi di tempo e ci incanta laddove i brani si fanno più intimisti o addirittura si trasformano in semi-ballad dal sapore più americano che inglese (bellissima Die Again).
Copertina bruttina ma produzione ottima, musicisti all’altezza (la prova del vocalist è da incorniciare) con un Antton sugli scudi, sicuro di aver fatto la scelta giusta nel concentrarsi solo su questa band.
I brani meriterebbero tutti un accenno, non ci si annoia e l’album scorre che è un piacere, ma Soul Possesed, Broke, Need a Reason e la conclusiva Drag Me to Hell, oltre alla già citata Die Again sono bellissimi esempi di come la band manipoli la materia metal con esperienza e talento aggiungendo quel tocco di personalità che un musicista con il background di Lant ha acquisito col tempo.
Piace l’ottimo piglio con cui i Def Con One scagliano le molte frecce in proprio possesso per fornire al lavoro un’identità ben precisa, evitando inutili ruffianerie e arrivando all’ascoltatore di turno con un ottimo lotto di song, lasciandolo con la consapevolezza di essere al cospetto di un’ottima band.

Tracklist:
1. 8h Ball
2. Broke
3. Soul Possessed
4. Scarred for Life
5. Debt to Society
6. Skinhead Shaped Dent
7. Need a Reason
8. Die Again
9. Damned Disgrace
10. Drag Me to Hell

Line-up:
Steve – Bass
Antton – Drums
Johnny – Guitars
Davey Meikle – Vocals

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