The Worst Man In The World, dal timbro vocale che ricorda i Greenday più acustici, introduce il ritmo incalzante e coinvolgente di Ella (piacevolissima sorpresa l’armonica sul finale) e il leggero scorrere su chitarra e organo di Sky Commuter.
Chimneys, avvolgente ed emotiva, ci accarezza con le sue delicate melodie, mentre la più frizzante The Heathen, accompagnata dall’ukulele, apre alla rilassata These Things Matters e al riflessivo concludere dell’affascinante Road Lights.
L’esordio dei Deaf Cities scorrre veloce e non presenta sbavature. Ci troviamo di fronte a sette brani pop/folk che, lasciando intuire il passato punk/hardcore dei due musicisti, convincono con la loro delicatezza. I due musicisti sanno quello che fanno e questo disco non può che essere promosso.
Tracklist:
01. The Worst Man In The World
02. Ella
03. Sky Commuter
04. Chimneys
05. The Heathen
06. These Things Matters
07. Road Lights
Line-up:
Alessandro Luisetto
Paolo Montagna