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Recensione : David Fiuczynski – Flam! Blam! Pan – Asian Microjam!

Dieci brani giocati su raffinatezze e cura del suono che, fondendo jazz, sperimentazione e world music, si dimostrano decisamente validi ed interessanti

David Fiuczynski – Flam! Blam! Pan – Asian Microjam!

Il più che noto chitarrista americano David Fiuczynski, dopo aver tentato di studiare e sviluppare una sorta di “terza via” alla composizione ed esecuzione di stampo jazzistico (il cui momento conclusivo è stato la pubblicazione del disco “Planet Microjam” (2012) per Rare Noise Records), ritorna con dieci nuovi interessanti brani. Il lavoro, ideale prosecuzione del precedente, unisce la passione per le sonorità esotiche, con l’espressività del jazz, dando spazio a molti musicisti suoi allievi e omaggiando, allo stesso tempo, J Dilla e Olivier Messiaen.

Il cinguettare di Loon-Y Tunes, fondendosi ottimamente con il suono degli strumenti, si lascia andare ad un morbido percorso (in mezzo a prati e boschi) dove chitarra e basso, dialogando vivacemente (senza mai alzare i toni) lasciano che a seguire sia l’altrettanto “naturalistica” Dance Of The Uirapuru (nella seconda parte ci si perde maggiormente in ipnotiche spirali).
Il procedere sbilenco e angusto di Flam, incrociando improbabili sfumature orientali con affascinanti acciaccature di batteria, apre allo squillare di violino di Q&A Solitaire, mentre lo sghembo delirare strumentale di Oiseaux Jdillique, cede spazio sia al sinuoso e notturno svilupparsi della delicata e affascinante Gagaku Chord Candy, sia al cadenzato procedere ritmico di Waldstimmen.
I tre brani conclusivi (Uira Happy Jam, Organ Wren, Loon-ly Solitaire), invece, suonati insieme a Rudresh Mahanthappa, puntano a riprendere in mano un’attitudine jazz ben più classica, lasciando ampio spazio all’esotico esprimersi del sax alto.

Il nuovo album di David Fiuczynski, riuscendo ad unire sapientemente complessità, intellettualismo ed immediatezza, scorre fluido e senza intoppi, attirando l’attenzione sia dell’ascoltatore esperto, sia di quello più superficiale. Dieci brani giocati su raffinatezze e cura del suono che, fondendo jazz, sperimentazione e world music, si dimostrano decisamente validi ed interessanti. Un disco non semplice, ma non per questo da accantonare. Potrebbe essere, infatti, un’ottima finestra per affacciarsi su mondi nuovi.

TRACKLIST
01. Loon-Y Tunes
02. Dance Of The Uirapuru
03. Flam
04. Q&A Solitaire
05. Oiseaux JDillique
06. Gagaku Chord Candy
07. Waldstimmen
08. Uira Happy Jam
09. Organ Wren
10. Loon-ly Solitaire

LINE-UP
David Fiuczynski
Helen Sherran-Davies
Yazhi Guo
Utar Artun
Jake Sherman
Justin Schornstein
Alex Bailey
Rudresh Mahanthappa

DAVID FIUCZYNSKI – Facebook

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