iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Caronte – Codex Babalon

Un’interpretazione personale e mai scontata di un genere che, talvolta, soffre di un certo ristagno.

Dei Caronte non c’è più molto da scoprire e da dire, a livello introduttivo, se non che ci si trova al cospetto di una delle band simbolo del doom italiano, assieme ai Doomraiser ed agli Abysmal Grief.

Se la band romana mantiene lo scettro per quanto riguarda l’aspetto più heavy e tradizionale del genere, e quella genovese spicca sul versante orrorifico e funereo, il quartetto parmense si pone come guida allorchè i suoni si spostano verso lo stoner, anche se tale definizione potrebbe rivelarsi oltre modo semplicistica.
Il sound dei Caronte, infatti, si rivela di volta in volta sciamanico, evocativo e, anche per merito della voce di Dorian Graves, lambisce territori battuti dal Danzig più ispirato dei primi album: ciò che ne scaturisce è un’interpretazione personale e mai scontata di un genere che, talvolta, soffre di un certo ristagno.
Invocation To Paimon, Elixir Rubeus Rites of High Theurgy sono tre brani che rendono, anche per il minutaggio consistente, il valore di questo ep del tutto assimilabile a quello di un full length: un rituale che si snoda tramite un flusso sonoro costante e privo di cedimenti.
Codex Babalon è la conferma di uno status acquisto con merito e perseveranza, anche se, come al solito, a forte rischio d’essere considerato adeguatamente soprattutto all’estero, stante la marginalità del doom all’interno dei nostri angusti confini; i Caronte, comunque, paiono non preoccuparsi più di tanto di questo e, anzi, proseguono con la loro opera di diffusione del verbo con l’organizzazione del Navajo Calling, festival giunto ormai alla terza edizione e che vedrà all’opera, il 19 e 20 agosto in quel di Noceto, nomi di spicco della scena metal underground provenienti da ogni parte del mondo.
Come si diceva all’inizio, sui Caronte non ci sarebbe molto da aggiungere se non che, per il valore di ogni loro uscita discografica, meritano il sostegno incondizionato di tutti coloro che vogliano definirsi a buon titolo appassionati di metal.

Tracklist:
1. Invocation To Paimon
2. Elixir Rubeus
3. Rites of High Theurgy

Line-up:
Dorian Bones – Voice
Tony Bones – Guitars & Chorus
Henry Bones – Desecrator Bass
Mike De Chirico – Drums

CARONTE – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Treni ad Altra Velocità – Intervista con Fabio Bertino

Una conversazione con Fabio Bertino, autore in tempi recenti di due libri in cui racconta le proprie esperienze di viaggio lungo il nostro paese, percorrendo linee secondarie o utilizzando per gli spostamenti solo i più “lenti” treni regionali.

Amarok – Resilience

La cifra compositiva degli Amarok è piuttosto personale in quanto, rispetto al più canonico sludge doom, la band californiana non teme di rallentare i ritmi fino a sfiorare un’asfissia scongiurata dal mood atmosferico e melodico che pervade buona parte di un lavoro riuscito come Resilience.

Abysskvlt – mDzod Rum

Gli Abysskvlt, con mDzod Rum, propongono un’opera di grande spessore, sia dal punto di vista spirituale che strettamente musicale, ma non si può nascondere che tali sonorità siano principalmente rivolte a chi possiede un’indole incline alla meditazione.

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP