Captain Quentin – Instrumental Jet Set

Captain Quentin - Instrumental Jet Set: Michele Alessi, Filippo Andreacchio, Massimo Carere, Enzo Colarco e Libero Rodofili (ovvero i Captain Quentin) si presen...

Captain Quentin – Instrumental Jet Set

Michele Alessi, Filippo Andreacchio, Massimo Carere, Enzo Colarco e Libero Rodofili (ovvero i Captain Quentin) si presentano alla prova del secondo album con questo Instrumental Jet Set, uscito per la From Scratch Records. Volgendo uno sguardo al loro passato non ci si può che aspettare un disco interessante, a noi il compito di verificare.

Le Case Avanti esplode fin dall’inizio per poi lasciarsi andare alle chitarre incalzanti e ai synth, che appaiono improvvisi in mezzo all’intreccio ritmico. Gamma Rana scorre veloce e vivace sullo sfondo delineato dalle tastiere per poi generare dialoghi fra queste e le chitarre. Doctor Optional, più singhiozzante e nevrotica, si fa riflessiva prima di liberare gli spiriti maligni in brevi ruggiti distorti mentre Sciocchezza Mon Amour, legata a ritmi ansiogeni (nei primi secondi), si sviluppa poi su toni allegri e vivaci tra piccoli sussulti e sferzate elettriche. (Ognuno Ha Il Proprio Concetto Di) Intervallo lascia spazio al silenzio per poi tirar fuori dal cilindro sax e flauto, perdendosi in improvvisazioni jazz. La Distanza Inverte Il Semaforo molto più decisa e corposa, tra inserti di tastiera e rumorismi in briciole, prosegue senza esitazione, lasciando poi spazio a Mai Stati Sulla Luna, più dolce e romantica con le sue tastiere (mentre le bizzarrie cercano di prendere il sopravvento, senza riuscirci). BobCat (A Love Song), tesa e nervosissima nella parte iniziale, si fa più solare e gioiosa nella seconda metà, infine, Ti Sei Mai Chiesto Quale Funzione Hai? conclude l’opera con energia e potenza, lasciando parlare tra loro gli strumenti e generando un ultimo piccolo viaggio musicale.

I Captain Quentin convincono. Hanno tecnica da vendere e lo dimostrano senza mai cadere nel banale o nell’esercizio di stile fine a se stesso. Le canzoni sono corpose e vivaci, fresche e solari. Le registrazioni sono ottime e le idee pare proprio che non manchino. Unica pecca è forse la difficoltà nel riuscir a trovare qualche caratteristica che permetta di distinguere una traccia dall’altra. Per il resto, nove pezzi da far andare uno di seguito all’altro; un’ottima colonna sonora per la primavera appena iniziata.


TRACKLIST:
01. Le Case Avanti
02. Gamma Rana
03. Doctor Optional
04. Sciocchezza Mon Amour
05. (Ognuno Ha Il Proprio Concetto Di) Intervallo
06. La Distanza Inverte Il Semaforo
07. Mai Stati Sulla Luna
08. Bobcat (A Love Song)
09. Ti Sei Mai Chiesto Quale Funzione Hai?

CAPTAIN QUENTIN - INSTRUMENTAL JET SET

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

On Key

Related Posts

THEE HEADCOATS – IRREGULARIS (THE GREAT HIATUS)

Neanche il tempo di recensire l’album-raccolta “Failure not success” (pubblicato col moniker Wild Billy Childish & CTMF) che arriva subito un altro Lp, nel 2023, firmato dallo stacanovista inglese Billy Childish, poliedrico menestrello di culto, che per questa release ha riesumato gli Headcoats, che tornano

I miserabili di Ladj Ly

I miserabili di Ladj Ly

Dedicato a chi è d’accordo con la frase di Hugo che chiude la pellicola: “Amici miei, tenete a mente questo: non ci sono né cattive erbe né uomini cattivi. Ci sono solo cattivi coltivatori”.

Death Mantra For Lazarus – DMFL

Sussurri musicali dettati da una grande tecnica musicale accompagnata da una capacità compositiva superiore, per un lavoro tutto da ascoltare, scoprire ed amare, per chi ama immergersi nella dolce tempesta dei Death Mantra For Lazarus.

AA VV – BOMB YOUR BRAIN Vol. 2

Secondo capitolo per la compilation “Bomb Your Brain“, ancora una volta concepita e pubblicata, sempre in cinquecento copie, dalla piccola e coraggiosa etichetta indipendente francese Pigmé Records. Stessa formula del primo volume, una succosa e urticante raccolta (a questo giro con la didascalia che recita: