Torna il collettivo internazionale black metal Calligram dopo l’ottimo “The Eye Is The First Circle” del 2020. Il gruppo che vede Matteo Rizzardo alla voce e scrittore dei testi, è una delle realtà più belle della scena black metal contaminata da altri generi come il d-beat e qualcosa di hardcore e sludge.
Nella musica dei Calligram ci sono molti elementi che portano ad un risultato disturbante e catartico; le chitarre sono abrasive e molto legate alla scena hardcore punk degli anni duemila, sono devastanti e i riffs macinati sono tanti e tutti maestosi. La sezione ritmica contribuisce alla saturazione dell’atmosfera sonora, andando ben oltre il concetto canonico di black metal, sfociando in un’oscura disperazione che connota tutto il lavoro.
Registrato ai The Parlour Studios di Kettering per registrare con Russ Russell (Napalm Death, Dimmu Borgir, At The Gates) il nuovo lavoro contiene ottime cose e la voglia di ritagliarsi uno spazio importante nella scena internazionale, che è la loro vocazione naturale dato che i membri del gruppo provengono da Italia, Brasile, Gran Bretagna e Francia, e che fanno base a Londra. Il caos sonoro, specchio delle nostre lotte interiori, qui raggiunge il suo apice, uscendo di fiotto, come sono usciti velocemente i testi in italiano dal cervello e dalla penna di Mattero Rizzardo.
Il suono dei Calligram è una continua espansione sonora, una tensione ed un rilascio senza fine, e la loro penetrazione sonora ha una profondità notevole, che non li può far relegare ad un suono univoco, perché come dice lo stesso titolo, che viene mutato dalla fisica quantistica, di una particella osservata e studiata non si può conoscere esattamente la a sua posizione e la sua quantità di moto, ovvero il suo impulso. Da qui si può partire per vagare molto piacevolmente in un black metal altro che scava con le unghie sotto la nostra pelle. per provare invano a capire, e vivere di sensazioni e di luci che talvolta squarciano le tenebre.
I Calligram sono uno di quei rari gruppi black metal che come certi scrittori, riescono a farti perdere all’interno della loro opera e ti portano in un’altra dimensione metafisica, cosa che riesce benissimo con il black metal e dintorni se lo si sa maneggiare.
La trincea sonora dei Calligram è un assalto alla The Secret, quell’abbandono totale al rumore e all’onda sonica che si abbatte su di noi, ci porta in alto per poi sbatterci a terra. La bellezza del lavoro si trova nel bilanciare molteplici elementi attraverso una sintesi molto ben fatta, avvincente ed oscura.
Un disco diverso, un esempio molto affascinante di musica estrema fatta con il cuore.