iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Caelestis – Telesthesia

Cinque brani splendidi attorniati da tre brevi tracce strumentali valgono l'approvazione incondizionata per l'operato dei Caelestis.

Al termine della recensione di “Heliocardio”, Ep di due anni fa che rivelava una brillante vena postrock, mi chiedevo quale strada avrebbe intrapreso Cataldo Cappiello, fondatore dei Caelestis.

Nel 2015, dopo diverse configurazioni, dalla versione solista degli esordi improntati ad un industrial ambient fino alla costruzione di una band vera e propria in occasione di “Heliocardio” e del successivo singolo “Spyglass”, i Caelestis sono approdati infine alla forma di un duo, con la sola cantante Vera Clinco rimasta ad affiancare il musicista campano, che torna così ad occuparsi in prima persona dell’intera strumentazione.
Telesthesia costituisce un nuovo passo forse decisivo verso quelle sonorità shoegaze che fino a ieri apparivano ancora screziate da lievi venature metalliche.
Testi poetici che, come la musica, vivono di contrasti tra luci ed ombre, tanto che la malinconia di fondo viene stemperata da una soffusa luminosità, vengono interpretati dalla Clinco così come era avvenuto in “Heliocardio”, esibendo una timbrica particolare ed una tecnica per certi versi inusuale: pur apprezzandone non poco l’intensità interpretativa, ritengo certe volte irritante l’impossibilità di comprendere agevolmente i testi a causa di qualche forzatura di troppo che porta sovente a spezzare le singole parole per adeguarle alla metrica.
Detto ciò l’album, piuttosto breve, risplende comunque delle sue tonalità blu come già accadde al predecessore, dimostrando una volta in più il talento compositivo di Cappiello unito ad un tocco chitarristico personale ed incisivo pur nella sua apparente levità.
Rispetto a certe interpretazioni tediose dello shoegaze, i Caelestis esibiscono una vena melodica superiore alla media asservita ad una forma canzone espressa, peraltro, con un’eleganza difficilmente riscontrabile nella concorrenza.
Cinque brani splendidi (con Il Profumo Del Mare ad elevarsi sul resto della tracklist) attorniati da tre brevi tracce strumentali, valgono nuovamente l’approvazione incondizionata per l’operato dei Caelestis, capaci di aprire un squarcio di intenso colore blu nella cappa di grigio che avvolge la quotidianità.

Tracklist:
1. Bonfires Night
2. Each Uisge
3. Ironforged
4. The Storm
5. Once Upon a Time
6. In Eclipse

Line-up:
Cataldo Cappiello – Songwriting, All instruments
Vera Clinco – Songwriting, Vocals

CAELESTIS – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Treni ad Altra Velocità – Intervista con Fabio Bertino

Una conversazione con Fabio Bertino, autore in tempi recenti di due libri in cui racconta le proprie esperienze di viaggio lungo il nostro paese, percorrendo linee secondarie o utilizzando per gli spostamenti solo i più “lenti” treni regionali.

Amarok – Resilience

La cifra compositiva degli Amarok è piuttosto personale in quanto, rispetto al più canonico sludge doom, la band californiana non teme di rallentare i ritmi fino a sfiorare un’asfissia scongiurata dal mood atmosferico e melodico che pervade buona parte di un lavoro riuscito come Resilience.

Abysskvlt – mDzod Rum

Gli Abysskvlt, con mDzod Rum, propongono un’opera di grande spessore, sia dal punto di vista spirituale che strettamente musicale, ma non si può nascondere che tali sonorità siano principalmente rivolte a chi possiede un’indole incline alla meditazione.

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP