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Recensione : Brian Jonestown Massacre – Makes Me Great/Out Of Body

Ogni occasione è buona, per l’icona neopsichedelica Anton Newcombe, per riarrangiare e/o sfornare nuovo materiale da portare poi in giro per il mondo in tour (che, almeno in una data, a breve toccherà anche l’Italia). E allora, che sia per “celebrare” il ventennale abbondante dall’uscita del documentario “Dig!” (condiviso coi Dandy Warhols, e oggi ampliato con l’aggiunta di extra footage) o un anticipo di un possibile nuovo album nei prossimi mesi, resta il fatto che i Brian Jonestown Massacre hanno recentemente pubblicato – attraverso la loro label, A Recordings LTD – una release 10″ con due nuovi brani.

Entrambi i pezzi appartengono al lotto di brani composti dal frontman/factotum Newcombe nel 2020 e raccolti in una corposa playlist, e nella title track il combo californiano/berlinese bagna la sua anima sonora e una litania stonata nelle consuete acque psych/folk rock, mentre la b-side “Out of body” è un’ode sperimentale shoegaze ai Sixties che suona un po’ come se i Byrds irrompessero a casa di Arthur Lee dei Love, costringendolo ad ascoltare in loop “Atom Heart Mother” dei Pink Floyd per una settimana di fila: praticamente un get high or get the hell out.

Sono passati ormai 35 anni dalla loro formazione, ma Newcombe e i Brian Jonestown Massacre sono come il buon vino: invecchiando migliorano col tempo, diventando persino più saggi. “There is not much to say / when you throw life away / when you know very well there is no other / you can’t ever win with love“.

Makes Me Great

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