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Recensione : Bria – Country Covers Vol.2

Bria è una musicista e cantante del gruppo post-punk Frigs e fa parte del gruppo di Orville Peck il famoso crooner country pop uno dei più grandi innovatori moderni del country americano, e nel tempo libero fa dischi deliziosi per conto suo come questo. “Country Covers Vol.2”, pubblicato da Sub Pop Records, è un ep composto da sei piccoli capolavori di rifacimenti di canzoni country in chiave country pop e moderna, fresca e molto valida.

Bria – Country Covers Vol.2

Bria è una musicista e cantante del gruppo post-punk Frigs e fa parte del gruppo di Orville Peck il famoso crooner country pop uno dei più grandi innovatori moderni del country americano, e nel tempo libero fa dischi deliziosi per conto suo come questo. “Country Covers Vol.2”, pubblicato da Sub Pop Records, è un ep composto da sei piccoli capolavori di rifacimenti di canzoni country in chiave country pop e moderna, fresca e molto valida.

 

Bria si inserisce nella scia di Orville Peck con sui suona da molto, quella nuova onda country che ha saputo aprirsi al pop ed altre istanze senza snaturare la propria anima country e popolare, diventando qualcosa di ancora più americano ed attuale, in grado di interessare anche una fetta di pubblico che si è sempre tenuta lontana dal country tradizionale.

 

L’importanza del country negli Usa è notevole, viene visto come il genere perfetto per cantare della terra americana, dei suoi sogni, dei suoi travagli e dei suoi fallimenti. Fin dalla fine degli anni sessanta, come narrato mirabilmente dallo stesso Orville Peck in una puntata del documentario “POP!” di Netflix, alcune anime più avveniristiche del country capirono che il futuro del genere si sarebbe diviso in due : da una parte chi voleva continuare a proporre il country duro e puro, dall’altra chi aveva capito che la commistione e lo scambio con altri generi musicali avrebbe ridato ossigeno ad una musica che tendeva a ripetere sé stessa, anche se il country è tendenzialmente un genere conservatore come e più di altri.

 

Dalla visione più futuristica ed eterogenea sono nate molte cosa notevoli che ci hanno portato fino a questo disco che stiamo ascoltando che è semplicemente la migliore sintesi possibile di country e pop, il tutto di altissimo livello. Bria possiede un tocco deliziosamente dark in linea con Orville Peck ma leggermente divergente da esso, una nuova visione musicale.

 

I suoi rifacimenti di canzoni di Gillian Welch, Paula Cole, Mary Margaret O’Hara, Robert Lester Folsom, Glenn Campbell e Nick Cave non sono semplici covers ma sono iniezioni che permettono alle canzoni di rinascere sotto altre spoglie, più pop e dark, vivissime e bellissime. La cantante canadese possiede una voce graffiante e ami esagerata, sussurra alle nostre orecchie nella penombra come sotto il sole di Phoenix, sempre verso nuovi viaggi e nuove emozioni.

 

E proprio le emozioni sono quelle che compaiono maggiormente in questo disco, dato che ogni pezzo ne nasconde più di una. Tutto il lavoro, fatto nelle pause del tour di Peck e con il polistrumentista Duncan Hay Jennings praticamente in casa, è molto sentito e curato a partire dalla scelta delle canzoni, quel capire in maniera particolare il country che è un genere notevole e dalle mille sfaccettature, capace di essere sempre diverso da ciò che sembra e che qui riceve un omaggio pop rock come meglio non si poteva.

 

Un gusto nuovo che promette tanto anche per il futuro.

 

Bria – Country Covers Vol.2

1. Where Have All The Cowboys Gone?
2. When You Know Why You’re Happy
3. Don’t Come Home A-Drinkin’ (With Lovin’ on Your Mind)
4. By The Time I Get To Phoenix
5. I Dream A Highway
6. See You Later, I’m Gone

 

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