dal 1999

Recensione : Bound By Fate – Steadfast

Questo tipo di sound comincia ad essere un po troppo saturo di uscite, il mercato ne è pieno, ma i Bound By Fate fanno senz'altro parte di quei gruppi di cui non si dovrebbe fare a meno, specialmente se si è amanti di queste sonorità.

Bound By Fate – Steadfast

Secondo lavoro per questo quintetto statunitense che sotto il monicker Bound By Fate, attacca i nostri padiglioni auricolari con Steadfast, un assalto colmo di potentissimo groove, come da copione per le band dedite al thrash moderno.

Il gruppo di Cleveland (Ohio) tira degli uno/due micidiali, come un boxeur che non vuole solo mettere ko il suo avversario, ma distruggerlo sotto un bombardamento di colpi, inferti con la massima violenza.
Un monologo questo disco, le tracce si susseguono mantenendo un approccio devastante, uno schiacciasassi lanciato in una lunga discesa, verso la distruzione totale di qualsiasi cosa incontri nella sua dirompente e folle corsa.
Groove, pesante e monolitico, sezione ritmica invasata, tra lunghi e pesantissime marce e accelerazioni fulminanti (Dave “Shaggy” Snodgrass al basso e Tim Seale a frantumare drumkit) asce che spezzano schiene e riempono gli occhi di sangue raggrumato (“Redbeard” Phil Sonner & Cliff Sporcic) ed un cantato sporco e cattivo che (da copione) ricorda l’Anselmo panteriano (Dan Cameron).
Si parte con la strabordante Save or Betray e non ci si scolla da questa prova di forza, vocals aggressive, chitarre che sanguinano e ritmi pesanti come macigni sono il trademark del gruppo statunitense, foriero di sventura per chi assisterà ad una prova on stage, pena la rottura di gran parte delle ossa sotto i colpi delle devastanti: Rebuild the Man, Condemnation e The Cleansing songs che risvegliano la nostra”pantera”, da troppo tempo dormiente dentro di noi.
Senza nulla di clamoroso, questo Steadfast dimostra la buona vena del gruppo nell’infliggere torture metalliche ai fans, con i Pantera in primis come influenza e poi i gruppi che del genere sono stati i precursori.
Questo tipo di sound comincia ad essere un po troppo saturo di uscite, il mercato ne è pieno, ma i Bound By Fate fanno senz’altro parte di quei gruppi di cui non si potrebbe fare a meno, specialmente se si è amanti di queste sonorità.

Tracklist:
1. Save or Betray
2. Rebuild the Man
3. Strung Out-Strung Up
4. Condemnation
5. Crooked Blue
6. The Cleansing
7. Broke Apart

Line-up:
Phil Sonner Guitars
Dan Cameron Vocals
Tim Seale Drums
Dave Snodgrass Bass, Vocals
Cliff Sporcic Guitars

BOUND BY FATE – Facebook

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Jim Jones All Stars, sei date in Italia

Reduce dall’infuocata performance estiva al Festival Beat di Salsmoggiore Terme, tornerà a farci visita in Italia a novembre Jim Jones, una delle figure più brillanti della scena garage rock mondiale (Thee Hypnotics, Black Moses, Jim Jones Revue, Jim Jones and the Righteous Mind) che calcherà

GRAHAM DAY AND THE GAOLERS – Reflections In The Glass

Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo, Graham Day: chitarrista, frontman e membro fondatore di diverse band, veterano polivalente jolly della scena garage rock revival esplosa in Inghilterra nei primi anni Ottanta (nonché collaboratore di un’altra leggenda vivente del garage rock britannico e mondiale, sua maestà/bassa