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Recensione : Bottomless – The banishing

"The banishing" è uno dei migliori lavori italiani del 2023, un nettare dolcissimo in una grandissima confusione che stiamo vivendo, una sicurezza seppur musicale. 

Non sempre l’unione di musicisti provenienti da differenti ottimi gruppi culmina in una formazione che produce un ottimo disco, i casi sono tantissimi e non si può certo enumerarli tutti qui. Si sappia però che non è questo il caso dei Bottomless, composti da ottimi musicisti che producono un disco al di fuori del comune.

La formazione a tre vede Giorgio Trombino (Assumption, Shrieking Demons) alla chitarra e alla voce, David Lucido alla batteria (Assumption, Shrieking Demons) e dai magnifici Messa Sara Bianchin al basso. Il disco si intitola “The banishing” ed è un capolavoro di doom anni settanta e ottanta, una lussuria di giri di chitarra lenti e granitici, linee di basso profonde e corpose, batteria che spazia in ogni dove, e soprattutto melodie fantastiche che ora cavalcano, ora si muovono più nascoste.

Fortissimo lo spirito doom dei primordi, ma altrettanto possente e il vero motore primo del disco è l’heavy metal inteso nella sua accezione più pura ed epica.

Chi ama per davvero lo spirito metal senza compromessi amerà alla follia questo disco che è stato concepito in un’altra era, quando le cose erano più marcate e il suono si rivolgeva i giovani che amavano l’heavy rock e lo cercavano quotidianamente. I tre musicisti sono troppo giovani per aver vissuto quella ondata che ancora adesso pulsa in tutte le parti del mondo, ma con l’esordio e con questo secondo disco ne hanno saputo cogliere l’essenza più vera in maniera molto fedele e bellissima, perché prima di tutto questo è un disco molto molto piacevole e pieno di grande musica. I Bottomless sono una fuga nell’heavy doom classico, suonato in maniera divina, con testi che parlano di epica e di cose dimenticate in questa epoca tecnologica, ma che abbiamo dentro da tempo immemore. Ogni passaggio di ogni canzone è fatto con cura, le melodie sono di un altro livello, e se si chiude gli occhi si torna davvero indietro nel tempo, ma non è mera nostalgia, è cogliere in pieno lo spirito di un’epoca e di un ostile che sta alle basi della musica che i tre producono con le loro rispettive bands.

Dalla prima all’ultima canzone il disco è magia pura, epicità, lentezza, potenza e atmosfere del periodo migliore dei St.Vitus, e paragonare un gruppo ai St. Vitus non è cosa da tutti i giorni.

“The banishing” è uno dei migliori lavori italiani del 2023, un nettare dolcissimo in una grandissima confusione che stiamo vivendo, una sicurezza seppur musicale.

Bottomless – The banishing

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