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Recensione : Black Whispers – Shades Of Bleakness

L'inquietudine che trasuda da Shades of Bleakness viene efficacemente veicolata verso l'ascoltatore con un disco relativamente breve e dalle sonorità piuttosto uniformi, ma che hanno in comune linee melodiche molto efficaci

Ecco un bellissimo disco di depressive black metal proveniente dalla Costarica: fino a qualche tempo fa un simile incipit avrebbe destato una certa sorpresa ma, oggi, è ormai assodato che certe pulsioni dell’animo umano non hanno limiti di tempo e luogo né, soprattutto, di espressione.

In effetti, l’unico costaricense del trio è il giovane J.F., chitarrista e vocalist che si fa coadiuvare dal messicano Nergot e dall’italiana Kjiel, personaggio di spicco della scena DSBM nostrana, qui rappresentata anche da HK, che si occupa del drumming sull’album.
Quello che fa la differenza nell’ambito di questo genere, dato per scontato uno stesso desiderio da parte degli autori di rappresentare stati di alienazione dalla realtà propedeutici a comportamenti suicidi o autolesionistici, è la capacità dei singoli musicisti di rendere credibili e nel contempo fruibili le loro soluzioni espressive. Nei Black Whispers entrambi gli aspetti vengono proposti al meglio, sicché l’inquietudine che trasuda da Shades of Bleakness viene efficacemente veicolata verso l’ascoltatore con un disco relativamente breve (4 tracce più intro) e dalle sonorità piuttosto uniformi ma che hanno in comune linee melodiche molto efficaci e, soprattutto, in grado di comunicare manifestamente tutto il senso di disagio.
Una piccola pecca è rinvenibile nel canonico screaming disperato che, essendo un po’ piatto, talvolta si rivela quasi un elemento di disturbo se inserito in un ambito musicale sovente dai tratti melodici, per quanto foschi; è anche vero, però, che questo aspetto è parte integrante di un genere che, per sua natura, non deve né rassicurare né consolare, quindi a chi apprezza tutto ciò non risulterà sgradito più di tanto.
Una lieve imperfezione che, comunque, non va inficiare quello che si rivela come uno dei migliori album depressive black metal ascoltati negli ultimi tempi e, come detto in fase di introduzione, non stupisca il fatto che l’artefice di tutto ciò provenga dalla Costarica: la musica è un qualcosa di universale, impossibile da delimitare erigendo muri o reti elettrificate …

Tracklist
1. Intro (Useless Existence)
2. Gloom
3. Never-ending Unsteadiness
4. Stuck in the Past Ruins
5. Dying (Life Neglected сover)

Line-up:
J.F. – Vocals, Lyrics
Kjiel – Guitars, Additional Vocals
Nergot – Bass
HK – Drums

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