iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Barock Project – Skyline

Con una produzione perfetta ed un songwriting elevato, Skyline non può che essere un ascolto obbligato per gli amanti del genere

Barock Project – Skyline

Si torna a parlare di prog rock sulle pagine di In Your Eyes con il quarto lavoro di una delle più promettenti realtà del genere, non solo, fortunatamente, nel nostro paese.

La band emiliana dei Barock Project, per chi non ha ancora avuto la fortuna di conoscerne le gesta è attiva da più o meno una decina d’anni e ha esordito nel 2007 per Musea (una delle label di riferimento per il progressive) con l’album “Misteriose Voci”, seguito due anni dopo da “Rebus”.
“Coffee In Neukölln” arriva nel 2012, la proposta del gruppo bolognese diventa a tutti gli effetti internazionale con l’uso, in tutte le canzoni, dell’idioma inglese e la popolarità della band non può che crescere.
I Barock Project girano intorno al tastierista e bassista Luca Zabbini ed al cantante Luca Pancaldi, raggiunti in questa nuova avventura dal batterista Eric Ombelli e dal chitarrista Marzo Mazzuocolo, con il gradito ospite Vittorio De Scalzi sulla tittle track e Paul Whitehead a creare l’artwork (Genesis, Van Der Graaf Generator e Orme).
Skyline è un disco bellissimo, colmo di melodie che vanno dal prog sinfonico degli E.L P, maggiore influenza della band, al neo prog britannico, un sognante viaggio nella musica progressiva, senza per questo risultare datato, anzi: il sound ha nella freschezza compositiva la sua forza e i rimandi inevitabili ai suoni dell’era d’oro del genere non fanno che impreziosire un’opera ben congegnata, varia e dalle mille sfumature.
Luca Pancaldi, con la sua interpretazione elegante, aggiunge raffinatezza al già alto livello che raggiungono i suoi compari: da un Zabbini maestro nel creare atmosfere sinfoniche, ai nuovi arrivati che si dimostrano assolutamente sul pezzo con i propri strumenti.
In un’opera della durata di settanta minuti, non troverete un passaggio a vuoto, ed il viaggio immersi nell’oceano di note prog creato dalla band vi condurrà in isole dimenticate dal tempo, dove i muri innalzati per racchiudere la musica in gabbie chiamate generi non esistono, e le note possono scorrere libere, tra richiami al rock settantiano (E.L.P e Jethro Tull), stupendi accordi pianistici dal mood sinfonico, riff che si avvicinano alla grinta metallica e musica a 360° che riempie il mondo attorno a noi.
Quando il prog rock è suonato a questi livelli diventa musica perfetta e Skyline può vantare almeno una manciata di brani superlativi come la title track, impreziosita dal flauto e dalla voce di De Scalzi, l’energica Roadkill, canzone che si avvicina al metal prog, con ancora un’apparizione del flauto tulliano, The Silence Of Our Wake( i primi minuti acustici del brano mi hanno ricordato un’altro gruppo prog straordinario, gli Active Heed) e il capolavoro Tired, con una sontuosa prova ai tasti d’avorio del fenomenale Luca Zabbini.
Con una produzione perfetta ed un songwriting elevato, Skyline non può che essere un ascolto obbligato per gli amanti del genere: il gruppo bolognese conferma quanto di buono si scrive sulle riviste di settore e con questo lavoro imprime una grossa spinta alla già alta qualità della propria musica.

Tracklist:
1.Gold
2.Overture
3.Skyline
4.Roadkill
5.The Silence Of Our Wake
6.The Sounds Of Dreams
7.Spinning Away
8.Tired
9.A Winter’s Night
10.The Longest Sigh

Line-up:
Luca Zabbini – tastiere, basso e cori
Luca Pancaldi – voce
Eric Ombelli – batteria
Marco Mazzuoccolo – chitarre

BAROCK PROJECT – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Kensington – Control

La band capitanata da Casper Starreveld ha creato un album che ha il destino già scritto prima di arrivare all’orecchio dei fans, una raccolta di canzoni pregna di atmosfere melanconicamente melodiche, con più di un riferimento al rock alternativo degli ultimi vent’anni, molto britannico concettualmente, ma assolutamente già sentito sui canali e radio specializzate in musica e cultura indie.

The Pier – The Pier

Per gli amanti del genere un album da ascoltare a più riprese, ed una band da seguire visto l’enorme potenziale artistico.

Somnium Nox – Apocrypha

Con coraggio e personalità i due musicisti australiani incorporano in un’unica opera quella che è stata l’evoluzione del genere dagli ormai lontani primi anni novanta