iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Away Minerva – My Only Radio

I romani Away Minerva si affacciano sulla scena con un interessante Ep a base di rock alternativo.

Away Minerva – My Only Radio

I romani Away Minerva si affacciano sulla scena con un interessante Ep a base di rock alternativo.

Poco meno di venti minuti forse non sono sufficienti per tracciare un quadro esaustivo sulle effettive capacità dei nostri, ma sono comunque abbastanza per farsi un’idea di quelle che sono le loro attitudini e le scelte stilistiche intraprese.
I ragazzi nella loro bio citano come fonti di ispirazione primaria, almeno per quanto riguarda le fasi iniziali della loro avventura musicale, nomi quali Radiohead e Incubus: devo ammettere che nè l’una nè l’altra band mi hanno mai fatto impazzire, ma è fuor di dubbio che, dovendo scegliere, opterei senza alcun dubbio per i secondi, più rock nel senso autentico del termine, specie nelle fasi recenti della carriera che li ha visti spostarsi via via verso sonorità accostabili anche al post grunge.
Nel poker di brani proposto dagli Away Minerva questo retaggio appare proprio negli episodi più movimentati come la title-track My Only Radio e Schola, entrambi convincenti, anche le doti del quintetto vengono maggiormente evidenziate dalla più acustica e intrisa comunque di sentori “seattleiani” Breath Of My Soul.
Il riferimento ai Radiohead appare tutto sommato solo in alcuni frangenti della conclusiva Down Below dove, però, l’accostamento che viene istintivo è quello ad un nome ben più pesante (almeno per me) come quello di Jeff Buckley, specie per la sentita interpretazione di Alessandro Iucci, vocalist dagli ancora ampi margini di miglioramento ma in possesso di una naturale capacità comunicativa che viene esaltata proprio nelle due tracce conclusive.
Buona la prima, quindi, per gli Away Minerva, apprezzabili soprattutto per non essersi limitati ad una riproposizione calligrafica delle loro band di riferimento, cosa che nel caso in questione sarebbe stata comunque derubricata come un peccato veniale: a questo punto non resta che attendere la band romana alla prima uscita su lunga distanza, un banco di prova in grado di offrire qualche dato più certo sulle sue reali potenzialità.

Tracklist:
1.My only Radio
2.Schola
3.Breath of my soul
4.Down Below

Line-up:
Alessandro Iucci – Vocals
Matteo Crocchianti – Guitar
Riccardo Laurenti – Guitar
Cristiano Desideri – Bass Guitar
Daniele Carlo – Drums

AWAY MINERVA – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Samsara – Charon’s Lullaby

I Samsara offrono tre quarti d’ora di death doom atmosferico di eccellente pregio; Charon’s Lullaby trova il suo fulcro in due lunghe tracce lungo le quali melodie struggenti si inseguono senza soluzione di continuità, sostenute da un comparto ritmico comunque robusto.

Arð – Untouched by Fire

Se da un lato viene meno il sempre stuzzicante effetto sorpresa, dall’altro emerge prepotentemente la soddisfazione di poter inserire nel gotha del genere un nome come quello degli Arð, con la prospettiva di poter godere anche in futuro di ulteriori lavori dalla qualità inattaccabile come Take Up My Bones e Untouched by Fire.

Oakmord – End of a Dream

End of a Dream è un veleno che entra direttamente in vena, inoculato da chi, come gli Oakmord, intende palesare all’ascoltatore che il tempo di sognare è finito, riportandolo bruscamente a una più prosaica e cupa realtà.

Acathexis – Immerse

Immerse colpisce lungo una cinquantina di minuti in cui turbina un coacervo di sensazioni la cui somma, alla fine, si sublima in un costante flusso emozionale; rispetto all’opera prima degli Acathexis si può apprezzare una maggiore propensione alla melodia, il che non significa affatto l’alleggerimento di un tessuto sonoro di rara densità emotiva.