iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Atlas Pain – Behind The Front Page

Per gli Atlas Pain un bel progresso in attesa di una prima prova su lunga distanza; di sicuro la band merita d'essere seguita dal vivo dove la resa dei brani, per le loro caratteristiche, dovrebbe aumentare in maniera esponenziale.

Atlas Pain – Behind The Front Page

Primo Ep per i milanesi Atlas Pain, alfieri di un folk metal intriso di epicità e di accattivanti melodie. Va detto, in tutta onestà, che il demo uscito lo scorso anno aveva solo fatto intravvedere le doti della band lombarda, esibendo solo a tratti una vena compositiva che in Behind The Front Page esplode invece in tutta la sua veemenza.
Senza apportare particolari elementi innovativi, come d’altronde non c’era neppure da aspettarsi, i nostri sciorinano circa venticinque minuti in cui la vis epica dei Virgin Steele (sentire al riguardo le linee melodiche in Each Uisge), talvolta la magniloquenza atmosferica dei primi e sottovalutati Bal-Sagoth (specie quando sono le tastiere a condurre le danze) e il folk vero e proprio, impiantato in una solida struttura ritmica talvolta afferente al black (incluso l’aspro screaming di Samuele Faulisi), vanno a fondersi senza provocare particolari attriti.
Behind The Front Page, così, scorre via veloce facendo rimpiangere la sua durata ridotta: i brani di nuovo conio (tutti ad eccezione di Once Upon a Time, già presente nel demo) si dimostrano spumeggianti ed avvincenti, con il picco rinvenibile nell’anthemica The Storm, mentre Ironforged, tenendo fede al titolo, affonda i suoi colpi metallici senza sacrificare comunque il lato accattivante e melodico del sound.
Nient’altro da dire, se non che questo è un genere che deve, in primis, far divertire restando impresso grazie a melodie semplici quanto coinvolgenti e, in tal senso, la band milanese assolve alla grande un compito tutt’altro che scontato.
Per gli Atlas Pain un bel progresso in attesa di una prima prova su lunga distanza; di sicuro la band merita d’essere seguita dal vivo dove la resa dei brani, per le loro caratteristiche, dovrebbe aumentare in maniera esponenziale.

Tracklist:
1. Bonfires Night
2. Each Uisge
3. Ironforged
4. The Storm
5. Once Upon a Time
6. In Eclipse

Line-up:
Federico Cotzia – Bass
Luca Ferrari – Guitars (lead)
Samuele Faulisi – Vocals, Guitars, Keyboards
Riccardo Floridia – Drums

ATLAS PAIN – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
Nessun commento

Invia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Post Luctum – Seasons Greavings

Se dal punto di vista musicale l’ep risulta davvero efficace e vario, avvicinandosi in certi frangenti ai mai abbastanza lodati Daylight Dies, fondamentalmente appare più ritmato e incalzante rispetto ai quanto offerto dai Post Luctum nei due ottimi full length realizzati in precedenza.

Grey Skies Fallen – Molded by Broken Hands

I Grey Skies Fallen rispetto a molte altre band del settore possiedono una forte indole progressive e una spiccata propensione alla forma canzone, il che li rende tutto sommato abbastanza peculiari e meno inquadrabili.

Mood Hoover – Alone and Forgotten

Questo primo approdo al funeral da parte di Nre, fino ad oggi coinvolto soprattutto in progetti di matrice depressive black, testimonia quante e quali siano le affinità tra i due sottogeneri più laceranti e luttuosi del metal; Alone and Forgotten è il viatico ideale per rendere il nome Mood Hoover degno della massima attenzione nel prossimo futuro.

Shades of Deep Water – Cold Heart

Se nella ricca discografia dei Shades of Deep Water a prevalere è sempre stato un funeral doom atmosferico e alquanto evocativo allo stesso tempo, Cold Heart si rivela invece un lavoro che spiazzerà parzialmente chi si sarebbe atteso il logico seguito allo splendido Deluge Towards Its Close ma va detto che, comunque, il buon talento musicale del musicista finlandese pone tutto ciò in secondo piano.