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Recensione : Arnoux – Montroe

ci vuole grande sensibilità e bel talento per fare un disco così che ridà fiducia nell’elettronica con sentimento e cuore, fuori da mode e pose.

Un’elettronica dolcemente in bilico tra spirito e corpo, tra indie e elettro tout court, per un musicista e produttore italiano molto interessante. Montroe è un posto dentro al bosco di qualunque montagna, è ovunque possiate rifugiarvi e stare bene.

Questo disco è un atto di amore e malinconia, un odorare fiori in mezzo alla tempesta. Dopo l’ottimo esordio sulla lunga distanza Cascades e una triologia di ep , arriva il terzo album ufficiale per questo ragazzo friulano con il nom de plume di Arnoux aka Fabio Arnosti.

Il disco è di un’elettronica in stato di grazia, composta e registrata con freddi strumenti ma molto calda e consolatoria. Il modo è elettro, ma la sostanza è felicemente indie nell’accezione migliore del termine. Montroe suona come una bella dormita su di un prato in un tiepido pomeriggio di primavera, quando si sa che si dovrà tornare a lottare, ma per una volta la dolcezza ne esce vincitrice. Il tutto è stato registrato tra casa di Fabio ed una casa sopra ad un albero friulano, ad una conveniente altezza da terra, e quella stessa necessaria distanza viene riprodotta qui.

Non è una fuga, ma dare il giusto peso alle cose importanti. Ci vuole grande sensibilità e bel talento per fare un disco così che ridà fiducia nell’elettronica con sentimento e cuore, fuori da mode e pose. Arnoux parla al nostro cuore e lo fa con un linguaggio molto appropriato, che va ascoltato perché produce benessere. Potrebbe essere, e lo è sicuramente, una sterile polemica affermare che troppe volte l’elettronica si complica la vita in maniera senza senso, mentre poi ascolti Arnoux e i cyborg ti sorridono.

TRACKLIST
1.Upward
2.Kintsugi
3.Fast Forward
4.A Path Through The Woods
5.Anew
6.Downward
7.Perpetual Chain
8.Once Upon A Time There Wasn’t Time At All
9.Messiah/Missile
10.Cold New Morning

http://www.facebook.com/megaphonerecordscollective

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2 risposte

  1. Buongiorno Massimo,

    ho letto con piacere la tua recensione ma l’ Album s’ intitola “Montroe” e non “Montrogue”.

    Un saluto,

    Andrea

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