Crossover thrash hardcore dal passato, cinedelic jazz funk di grana finissima e a chiudere un ottimo disco di psichedelia inglese.
NATAS (NOT US)
Raccoltone pubblicato dall’olandese Vic Records con in pratica tutta la discografia degli americani Natas poi Not Us, storica band di Chicago molto influente negli anni ottanta e novanta con il loro metal crossover fra hardcore metal, thrash e death metal, un massacro musicale ancora molto attuale.
“Nuclear waste 1985-1993” contiene “Think What You Want” Lp del 1989, ‘No One Gets Out Alive” demo pubblicato nel 1989, “Outcast of Society” prima demo del 1985 e lo split del 1990 “Wild Rags Limited Edition”, le preziose annotazioni di Mark degli Impetigo più molte foto, posters e flyers dell’epoca.
Proprio quell’epoca a cavallo fra ottanta e novanta è stata il momento dorato per questo suono fra metal ed hardcore, che qui è mostrato nella sua evoluzione, infatti i Natas\Not Us sono passati, al contrario di molti altri gruppi, da un thrash death metal delle prime produzioni ad un suono maggiormente hardcore punk e crossover nelle ultime uscite, anche se il tocco molto importante di hardcore punk lo si può sentire anche nelle demo, che sono molto godibili. Il suono dei Natas\Not Us è improntato ad una visione musicale che è in bilico fra hardcore e metal, in un’epoca nella quale la divisione non era affatto netta, e si poteva benissimo passare da una parte all’altra, e lo si fa ancora adesso, ma quel suono di quegli anni, forse grazie anche alle produzioni dell’epoca, è molto difficile da riprodurre oggigiorno, e forse è giusto così.
Questa raccolta non è solo nostalgia, perché questo suono è molto importante e rumoroso ancora adesso, anzi non ha perso un’oncia della sua abrasività e si ripropone molto bene, specialmente per noi che in questa webzine abbiamo un amore speciale per questo suono fra hardcore e metal, due mondi che sono sempre ben presenti sulle nostre pagine e soprattutto nelle nostre orecchie e nel nostro cuore.
PINAKOTEK
Nuovo ep per i riminesi Pinakotek, si intitola “Komorebi” ed esce per la Cinedelic Records, meravigliosa etichetta di Cattolica che pubblica bellissimi dischi, scoprite il loro catalogo. I Pinakotetk si inseriscono benissimo nel solco dell’etichetta di Cattolica, fanno musica strumentale ed in particolare funky psichedelico, ambient per dare alcuni parametri musicali, ma in realtà fanno un genere a sé stante. Il suono del gruppo riminese è molto caldo ed avvolgente, copre uno spettro sonoro molto ampio e ci sono molti momenti di puro entusiasmo come nel singolo “Slego”, arrivati alla fine si preme rewind e si torna indietro.
Musica che potrebbe benissimo essere la colonna sonora di tantissimi film, o anche di libri, musica composta da musicisti che sanno quello che vogliono ovvero fare musica libera che esprima emozioni forti e che trascini con la forza del suono, e che forza in questo caso.
Dolcezza, impetuosità, sensualità, anche malinconia in alcuni casi, sono davvero tante le emozioni che nascono in questo disco. Cinque canzoni che sono più eloquenti di tanti dischi da due ore, cinque tracce che possono venire ascoltate in tantissime occasioni, e che sanno essere festaiole come intime, ricoprendo moltissimi sentimenti.
Nella creazione musicale dei Pinakotek è molto forte anche il ruolo dell’improvvisazione, quel flusso sonoro che parte da lontano e si inserisce per continuare a fluttuare libero, e che può essere padroneggiato solo da musicisti che sanno fare. Musica che è musica, intrattenimento pane per l’anima e non per reels o storie su instagram, suono funky, psichedelico e cinedelico.
BLACK MARKET KARMA
“Mellowmaker” dei Black Market Karma è il secondo disco degli inglesi di Dover, Black Market Karma, dopo “Wobble” del 2024, secondo disco su Fuzz Club.
Il suono dei Black Market Karma è molto caleidoscopico e ha dentro tantissime cose , si parte da una fortissima dose di psichedelia, poi tanto fuzz, ma anche moltissima tradizione inglese di pop visionario e qualcosa dello shoegaze.
La musica dei Black Market Karma parla molto al cuore e al cervello, ed è fortissimamente britannica per struttura e forma e il gruppo di Dover ci riporta ai fasti di un’epoca dove la psichedelia e il pop si incontravano in maniera molto feconda e potente, producendo dischi come questo che è una gioia per le orecchie e il cervello, un disco che porta con sé molta luce e molta voglia di musica diversa e piacevole, in netta controtendenza con tanta musica della nostra epoca.
Nel lavoro musicale del gruppo troviamo anche molta ricerca musicale, il gruppo esplora molte situazioni differenti per un suono corposo e davvero stimolante. La psichedelia è certamente l’asse portante del tutto, e il pop viene subito dopo, per una miscela che non annoia mai, con una fortissima carica beatlesiana del periodo psych. In tutto ciò poi nel sottofondo c’è quella concezione psych pop inglese che riesce a dare di suoni molto spaziali qualcosa di fruibile anche all’ascoltatore meno avvezzo, pur mantenendo una narrazione molto coerente. Il disco è stato composto subito dopo il precedente “Wobble”, e la stessa band afferma che è sono due parti coerenti.
I Black Market Karma sono un gruppo di lungo corso e riescono sempre ad essere visionari e a far viaggiare l’ascoltatore verso lidi molto lontani che sono forse casa nostra, e non lo sappiamo.