Un bel debutto, un disco dall’aura speciale in levare.
“One blood” è il debutto discografico di Tarantola, gruppo reggae di base a Londra, il disco esce per The Sound of Everything ed è distribuito da The Orchard. Alla voce Mauro Lacandia e ai suoni il produttore e dj Sabaman entrambi salentini immigrati a Londra, ai cori Athena Sofianou, Erica Macchi, Sabaman, alle chitarre Alessandro Gugel, al basso Bruno Pinto, Mino Indraccolo, alle tastiere Luke Woodhouse, alla batteria Jermaine Alexandre, Manny Marciano e Edoardo Mariotti. Il suono reggae del Salento è qualcosa di particolare che nasce tra il sole ed il mare, un suono che abbiamo imparato a conoscere nel corso degli anni e che ha fatto di quel lembo di Puglia una ideale Giamaica italiana.
In questo disco il suono salentino del reggae sposa una versione inglese e mondiale del reggae e della dancehall, in una fusione molto godibile e che rende questo disco speciale.
I Tarantola riescono a fondere in maniera coerente mondi diversi, dal Salento a Londra, dalla Giamaica all’Italia passando per l’Inghilterra, anche grazie a diversi ospiti come Daddy Freddy, Awa Fall, Papa Leu, Manlio Calafrocampano e Scaraman e Brass Brothers. Il suono è dolce, invitante, rilassante e insieme stimolante, un reggae che suona moderno ma che affonda le radici nella dancehall e nel regge più importante. Lo scopo dei Tarantola è quello di far ballare ma anche di far pensare, soprattutto sulla questione immigrazione, un tema assai complesso e molto sentito, sia in Italia che in Inghilterra, di non facile soluzione ma sicuramente non lo risolve la Lega, anzi quello è proprio il modo sbagliato di pensare e di agire. Il linguaggio dei testi oscilla fra inglese, italiano e salentino, uno stile che assimila e rende al meglio molte culture, usando la parola e la musica come ponte per unire, e mai per dividere.
Questo disco ha anche il gusto antico di alcune opere reggae italiane di alcuni anni fa che fondevano reggae, dancehall e qualcosa del dub, e che oscillavano fra italiano e inglese e che si erano un po’ smarrite e che questa opera riporta a galla. Qui c’è molta passione e amore per il reggae, e anche attenzione e cura per le persone e per il mondo, un amore universale che è l’unica soluzione che può risolvere tanti problemi che ci affliggono.
Certamente questo è solo un disco, ma un disco così è un tassello importante in un qualcosa che si può costruire tutti assieme e che possa essere per tutti. Il reggae fatto in questa maniera è un collante notevole, suoni dolci ma che sanno essere anche decisi e battaglieri se ce n’è bisogno.
I Tarantola hanno un’idea ben precisa di cosa vogliono fare, sono amanti del reggae e sanno come farlo e lo fanno molto bene, con influenze dancehall e in misura minore dub, creano un universo in levare molto ben suonato e curato molto bene, anche grazie a Manuel Scaramuzzino, uno dei mastering engineers più rinomati nell’industria reggae, che qui ha realizzato una bella versione dub di “One blood”, e che ha curato la masterizzazione di ogni traccia, dando un contributo notevole.Non è facile fondere il reggae salentino, italiano ed inglese in maniera coerente, qui c’è una cura speciale per il suono amato. Un bel debutto, un disco dall’aura speciale in levare.
Tarantola One blood – video
Tarantola One blood – tracklist
1 Original Terron 3:33 — Tarantola / Sabaman
2 One Blood 2:56 — Tarantola
3 Capufriska 2:57 — Tarantola / Sabaman / Papa Leu & 1 more
4 Soul Vibration 3:53 — Tarantola
5 Reggae Beat 3:35 — Tarantola / Awa Fall
6 Anche Io Sono Un Migrante 2:52 — Tarantola
7 You Got The Hope 2:56 — Tarantola
8 Where I Belong 2:35 — Tarantola
9 Fight For A Change – Acoustic Version 2:55 — Tarantola
10 Fenomenale – Tarantola Version 3:57 — Sabaman / Tarantola / Manlio Calafrocampano & 1 more
11 One Blood – Dub Version 2:58 — Tarantola / Scaraman