Gli Afu arrivano da quella incredibile fucina di musica e talenti che è Torino. Il loro percorso è cominciato nel 2004 con sonorità molto diverse da quelle attuali, ovvero erano partiti con il funk rock, per dare sfogo alla loro grande energia. Dopo varie vicissitudini sono arrivati, con un passaggio fondamentale nel 2015, a queste sonorità, che si ispirano a dolci e melanconiche melodie di oltremanica, fuse con un dinamismo più americano.
Gli Afu spaziano fra i generi e riescono sempre a trovare una soluzione sonora adeguata, provando ad andare incontro ad un pubblico più vasto possibile, ma senza snaturarsi o forzando cose che non fanno parte del loro retroterra. I torinesi hanno diversi registri, citano in maniera originale gran parte della storia moderna del rock, specialmente quello maggiormente alternativo. Forse in un altro paese grazie alle loro sonorità sarebbero presi maggiormente in considerazione, ma comunque uscire su Seahorse Recordings non è affatto male, poiché questa etichetta non sbaglia mai un colpo.
I disco si dipana molto bene, raggiungendo in certi momenti apici notevoli, soprattutto grazie alla felice commistione di vari generi, supportati da una grande dinamicità. Un album pieno di ottimi momenti, con una proiezione spiccatamente internazionale, mai noioso. Molte luci e qualche ombra, ma sono più le prime delle seconde.
TRACKLIST
1. Dolores
2. Head Off
3. Chantal
4. Quickie
5. Ain’t it Funny
6. Mayan Veil
7. 3 / 4
8. Peaceful
9. Ballad for the Sun
10. Tubero ( the tale of how 365 days made a
devolution)
LINE-UP
Sandro Palladino – voce.
Andrea Quaglino, Diego Damiano – chitarre.
Stefano Fiorin – basso.
Fabio Lana – batteria.
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