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Recensione : Add – A Dear Diary

A Dear Diary è un ottimo album stoner a cavallo tra alternative e tradizione hard rock.

Add – A Dear Diary

Dalla riviera ligure di Ponente (Albenga) arriva, tramite Valery Records, il trio ADD, acronimo di Avvocati Del Diavolo, con il secondo full-length, A Dear Diary, che segue “DemoN”, ep di sette tracce uscito nel 2012, ed il primo lavoro sulla lunga distanza, “Neoevo”, del 2009.

Prodotto da Alessandro Paolucci, l’album e’ stato masterizzato e mixato ai Damage Inc Studios del grande Dario Mollo, chitarrista che gli appassionati di hard rock ricorderanno nel progetto The Cage con Tony Martin e in coppia con Glenn Hughes nei Voodoo Hill del capolavoro omonimo.
Con queste premesse il trio ligure dà alle stampe un gran bel disco di suoni impregnati di rock alternativo e di tradizione hard rock, il tutto suonato con una vena stonerizzata dal rock desertico statunitense, scarno, asciutto,come le gole arse dal sole delle pianure californiane, ne esce alla grande l’attitudine di una band che accantona facili ruffianerie per andare dritta al punto.
Mai come in questo album, chitarra, basso e batteria diventano all’unisono i protagonisti del fare rock, nel 2014 ovviamente, ma con uno spirito settantiano e freaks che fuoriesce prepotentemente dalle canzoni di A Dear Diary.
Larry, voce e chitarra, Riki alle pelli e Andrew al basso sono riusciti nella non facile impresa di confezionare un prodotto che piacerà a molti palati, proprio per la bravura nel saper guidare il proprio songwriting su percorsi che, alla fine, conducono allo stesso incrocio ed incontrandosi si fondono per trasformarsi in una un’autostrada che l’ascoltatore percorrerà a tutta velocità, dagli anni Settanta ai giorni nostri, facendo tappa nel decennio d’oro (’90) del rock alternativo americano.
Vere bombe di questo lavoro sono Lumberjackass, aperta da un riff southern, che si trasforma in un brano dal groove irresistibile, seguita dai ritmi più moderni ma altrettanto riuscito di Nails: non c’è un attimo di tregua, Frank-einstein, Thunderbird Lover continuano ad entusiasmare ed è un attimo arrivare a Ver Sacrum, brano bellissimo tra potenza e melodia dove Kyuss, Black Sabbath, Nirvana e un pizzico di “core”dimostrano l’eclettismo di questi tre ragazzi liguri.
A Dear Diary è l’ennesimo album di genere che mi conquista in questa prima metà del 2014, il metal/rock nazionale ci sta abituando bene, avanti così.

Track list:
1. The Good, The Bad, The Undead
2. Lumberjackass
3. Nails
4. Lullaby
5. Evil = Mass (Corporation)
6. Straightjacket
7. ThunderbordLover
8. A Definitive Excuse
9. Fireflies
10. Ver Sacrum
11. AfterDoomsday
12. A Dead Doesn’t Die

Line Up:
Larry – Voce, Chitarra
Riky – Batteria
Andrew – Basso, Tastiere

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