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Recensione : Foxhound – In Primavera

Spiagge diurne e notturne, bicchieri e voci allegre, leggerezza mista a malinconia e sogni ancora possibili per dei giovani.

I Foxhound sono un quartetto torinese leva ’92 che hanno esordito nel 2012 con “Concordia”, uscito per la Inri, etichetta anch’essa torinese, che aveva licenziato buone cose.
Il disco è molto piacevole, danzereccio e poppeggiante il giusto, senza mai scadere nello sdolcinato. I Foxhound fanno grande pop con molta naturalezza e si sente una melodia innata che non s’impara con le pose.
Il disco verte sulla ricerca della solitudine, sul come ritrovare se stessi fuggendo dalla modernità imperante, sulla dipendenza da internet, e soprattutto della pesantissima necessità di divertirsi e di essere cool a tutti i costi. Ritirandosi un po’ nel loro guscio questi ragazzi hanno fatto questo grande disco, che è in realtà un concept album.
Se prendessimo spunto da queste melodie melanconiche eppur speranzose in un futuro che
potremmo regalarci migliore se lo volessimo, vivremmo meglio.
La freschezza di questi ragazzi è pari alla loro saggezza, sia musicale che non.
In Primavera si ascolta ancora ed ancora, dentro ci sono tantissime cose, dal rock al pop al dub all’elettronica suoanta con strumenti. C’è un mondo insomma in questo disco, ed è un mondo migliore. Molti parlando dei Foxhound commettono l’errore che facevo anch’io tempo fa, dicendo che se fossero anglosassoni sarebbero famosi. Lasciamo perdere e godiamoci i Foxhound in quanto tali, l’acredine non si vede a queste altezze.

Tracklist:
1 All Alone On My Own
2 Erase Me
3 Fitness
4 I Just Don’t Know
5 Out
6 Gasulì
7 I Don’t Want To Run Today
8 Summer Yeast
9 Stars (Anytime You Want to)
10 That’s The Sky
11 My Life Is So Cool

Line-up:
FILIPPO V.
RICCARDO S.
LUCA M.
LORENZO M.

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