iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999

Recensione : Lilium – Black Dear

Un disco d'esordio mastodontico per i Lilium, gruppo genovese scoperto dall'attenta etichetta Taxi Driver. Fortissimamente Neurosis, Isis, Mastodon, ma soprattutto Lilium, ovvero un suono potente che risveglia i neuroni.

I ragazzi hanno classe e lo dimostrano in queste otto tracce, che rendono l’album lungo il giusto ed essenziale. I Lilium fanno una musica che proviene fortemente e direttamente dai mostri sacri del genere, ma loro riescono a darne un’interpretazione molto originale e personale. Ci sono moltissime cose in questo disco: si parte dalla potente Solitude, un monolite nero stagliato all’orizzonte, alla seconda traccia c’è Hail Stone, più leggera ed atmosferica. XIV parte piano ed è praticamente l’intro di Idle Idol, che invece picchia molto forte.
Entropia è un viaggio liquido che finisce in modo molto rumoroso e dimostra la grande versatilità del gruppo. La sesta traccia è Paria, una possente cavalcata in stile Mastodon. La settima e penultima traccia è un passare ad alta quota nelle nuvole rarefatte, accennando appena un sogno lontano, ma il fragore non è finito. La finale Caris è una canzone quasi di world music, da sentire in un falò nel deserto, impreziosita dalla splendida voce di Giulia Sarpero.
Un ottimo esordio, con canzoni costruite molto bene, quasi in stile progressive. Si sente che i Lilium hanno ascoltato ottima musica, ma non sono affatto derivativi.

Tracklist:
1 Solitude
2 Hail stone
3 XIV
4 Idle idol
5 Entropia
6 Paria
7 Oak tree
8 Caris

Line-up:
Michele: Bass / Vocals
Daniele: Guitar
Filippo: Vocals
Stefano: Guitar
Davide: Synth / Sampler
Enrico: Drums

LILIUM – pagina Facebook

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

KMFDM – Hau Rock 2025

I KMFDM raramente sbagliano un disco, fanno musica rumorosa mettendo il dito nella piaga della nostra società, e questo disco remixato suona ancora meglio dell’originale, cosa volere di più?

Mold Bunny – Unholy Sunday

Mold Bunny svela “Unholy Sunday”, un disco violento e catartico che mescola deathcore, powerviolence e grindcore. Scopri il loro suono unico!