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Recensione : DION LUNADON – MEMORY BURN

Alla fine dell’anno scorso ci eravamo occupati di “Systems edge“, terzo lavoro sulla lunga distanza del polistrumentista neozelandese – ma da anni trapiantato a New York – Dion Palmer, meglio conosciuto come Dion Lunadon (e noto ai più per essere stato, per un decennio, membro dei noise rockers A Place To Bury Strangers) e, dopo sette mesi esatti, arriva già ai nostri timpani nuovo materiale pubblicato dal nostro, che la scorsa settimana ha rilasciato un mini-album, intitolato “Memory Burn“, uscito sulla label francese Beast Records.

Sei canzoni, pochi fronzoli, tanta sostanza: così si può sintetizzare “Memory Burn“, disco che mette subito le cose fragorosamente in chiaro col garage rock rapido e distorto dell’opener “Goodtimes“, due minuti infuocati che poi lasciano il passo ai ritmi più cadenzati – ma non meno energici – di “New York“, che strizza l’occhio a sonorità glam rock/punk a metà strada tra Bowie e New York Dolls/Johnny Thunders (con questi ultimi a fare capolino, a livello di influenze, anche nel brano “Get back to you“) per poi tornare su sentieri movimentati (“Out in the world” e “Hollywood blues“) prima di chiudere col botto col punk rock trascinante di “Zenith forever“. Un mood squisitamente “anacronistico” e un sound sgraziato e dal feeling caldo (alla stregua di un live album) pervadono ogni solco dell’opera.

Questo Ep ha un solo difetto: finisce troppo presto!

Goodtimes

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