dal 1999

Recensione : Ruin – Spread Plague Hell

Spread Plague Hell offre dieci minuti scarsi di death brutale, scontato come il ghiaccio in Antartide e le alluvioni in Italia ad ottobre, eppure, per qualche arcano motivo, dannatamente affascinante nel suo morboso incedere.

Ruin – Spread Plague Hell

Spread Plague Hell offre dieci minuti scarsi di death brutale, scontato come il ghiaccio in Antartide e le alluvioni in Italia ad ottobre, eppure, per qualche arcano motivo, dannatamente affascinante nel suo morboso incedere.

Band misteriosa, formata da tre membri che prediligono celare la propria identità, i Ruin sono accreditati di un solo demo nel 1991 prima di questa nuova uscita, prevista solo in copie limitate su musicassetta, oltre che in formato digitale acquistandola dal bandcamp della Nero One Records.
Al di là dell’opportunità o meno di spendere circa un dollaro per ogni sessanta secondi di musica, non si può fare a meno di notare quanto questi quattro brani emanino un’aura realmente malefica, talvolta quasi in maniera eccessiva tra grida strazianti e l’uso di alcuni dei clichè grandguignoleschi del genere (“simpatica” copertina inclusa), rendendo tale aspetto un po’ forzato; anche la bio piuttosto romanzata dei nostri porterebbe a pensare che il mefitico trio ami giocare su tutto questo armamentario fatto di malignità assortite.
Però, in un’epoca di sovrapposizione e sovrabbondanza di pubblicazioni ineccepibili dal punto vista formali ma vuote di contenuti, da questa tracima davvero tutto quel putridume che per l’appassionato di brutal old school è puro ossigeno.
Spread Plague Hell è questo, prendere o lasciare, con il brano più lungo dei quattro, And Soon the Darkness, che appare anche quello maggiormente composito in virtù di un avvio rallentato ai limiti del doom e della ricerca di qualche soluzione sonora meno prevedibile.
Non chiedetemi di spiegarlo in maniera organica o strutturata, perché non sarei in grado di farlo, ma a pelle questo ep è riuscito ad intrigarmi non poco …

Tracklist:
1.Perverted Lunacy
2.Massacre of Flesh and Bones
3.And Soon the Darkness
4.The Final Bloodbath

Share:

Facebook
Twitter
Pinterest
LinkedIn
Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

S.G.A.T.V. – S.G.A.T.V.

Nelle sonorità dei SGATV si può riconoscere e distinguere anche la geometria fredda e imperscrutabile di tanta NDW (la Svizzera è stato il paese dei grandissimi Grauzone che, ad ogni buon conto, gli SGATV hanno ascoltato e fatto tesoro)

Kathleen Hanna, in arrivo un memoir

L’iconica attivista femminista Kathleen Hanna darà alle stampe una autobiografia, prevista per il maggio 2024 e intitolata “Rebel Girl: My Life as a Feminist Punk“, che sarà edita da HarperCollins (qui il link per il pre-order). Il memoir tratterà le vicissitudini e il percorso, musicale

Autori Vari- Un sentito omaggio a Rodolfo Santandrea

Rodolfo Santandrea, un gigante della musica italiana al quale non interessa minimamente di esserlo ma che anzi preferisce che la sua musica venga vissuta e amata anche da alti, e d è proprio quello che succede in questa raccolta

Wojtek Petricore – Flames Don’t Judge

Torna la colata lavica sonora dei Wojtek, uno dei migliori gruppi italiani di rumore e disperazione sonora. Il disco si intitola “Petricore” ed esce in vinile, digitale e cd  per un’associazione a rumoreggiare di etichette, Flames Don’t Judge, Fresh Outbreak Records, The Fucking Clinica, Dio Drone, Shove records e Violence in the Veins, e Teschio Dischi per la versione in cassetta.