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Recensione : Thrashole – Blasphemy

Cinque ottimi brani, in cui la parte strumentale ha la sua notevole importanza, carichi di feeling oscuro e mediamente trascinanti.

I Thrashole sono un gruppo statunitense attivo da tre anni, suona thrash metal classico, ovviamente di scuola americana e giunge con Blasphemy al primo ep dopo aver esordito con “Into the Thrashole”, demo licenziato nell’anno della nascita della band (2012).

Un buon mezzo per conoscere il gruppo e il suo sound, Blasphemy, della durata di mezzora, è composto da cinque brani, che alternano delle ottime mazzate old school (Avarice / The Boneyard, Chains of Misery) a brani più strutturati e complessi come la title track, che rallenta i ritmi e si attesta su di un metal classico dai richiami dark/doom.
Il power metal statunitense di fine anni ottanta ha tanto influenzato i gruppi che si approcciano a suoni heavy/thrash nella loro forma più classica, ed i Thrashole ne sono un esempio: infatti, oltre ai classici gruppi della Bay Area, il suono elaborato dai nostri risente e parecchio delle atmosfere delle band storiche dell’U.S Metal.
Ne escono cinque ottimi brani in cui la parte strumentale ha la sua notevole importanza, carichi di feeling oscuro e mediamente trascinanti.
Da notare l’ottimo cantato di Matt Elg, anche alle prese con una delle due chitarre, insieme a Jon Catsoulis con cui compe un’ottima coppia, protagonista di una prova convincente tra ritmiche, parti cadenzate e sanguinosi solos.
La sezione ritmica fa il suo: Nick Bonsanto picchia a dovere sul drumkit e Andrew Campbell lo asseconda al basso, ed il risultato è questo ottimo esempio di musica metallica suonata bene e dall’ottimo impatto.
Chiaro che non ci si muove dai generi classici e che le influenze si sentono tutte, Metallica, Death Angel, Testament e direi Metal Church per le atmosfere di cui sopra, ma il tutto viene presentato in modo professionale e, cosa più importante, i brani spaccano come il genere comanda.
Disco che non farà la storia della musica, ma per un amante dei suoni descritti rimane un buon ascolto.
P.S: Le band americane, in qualsiasi genere si muovano, hanno sempre dalla loro tecnica ed attitudine da vendere; probabilmente hanno anche più occasioni di farsi le ossa in sede live, cosa che molte volte manca a quelle europee, per non parlare delle band nostrane, penalizzate dai da pochi spazi e dalle poche possibilità di esibirsi offerte da un paese sempre poco interessato alla musica inedita, ancora di più se metal, un vero peccato.

Tracklist:
1.Blasphemy
2.Chains of Misery
3.Avarice/the Boneyard
4.Solitary Confinement
5.The Ender

Line-up:
Matt Elg – Guitar,Vocals
Andrew Campbell – Bass
Nick Bonsanto – Drums
Jon Catsoulis – Guitar

THRASHOLE – Facebook

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