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Wonder Vincent

Wonder Vincent: iye Ragazzi, complimenti di cuore. Un tuffo nel passato mai vissuto mi porta una volta tanto a non fare para...

Wonder Vincent

iye Ragazzi, complimenti di cuore. Un tuffo nel passato mai vissuto mi porta una volta tanto a non fare paragoni con nessun altro gruppo, vuoi per originalità o per stile, tuttavia siate voi ad introdurvi con originalità, senza nessuna domanda “apripista”.

Grazie, man. Che dire? La tua apertura è bellissima nel complimento e magnifica nel mancato paragone. Noi siamo i Wonder Vincent e veniamo dall’Umbria. Possiamo essere il tuo gruppo preferito o il gruppo che odi di più al mondo. Siamo impulsivi, propositivi e così tanto ansiosi da essere rilassati. Ci piace così tanto vivere in furgone che a volte lo odiamo. Sbarchiamo il lunario con la bile e con le unghie. Adoriamo organizzare cene, improvvisare ed insultare il divenire. Ascoltiamo qualsiasi cosa contenga in sé il termine musica e..pensa, spesso litighiamo per capire cosa veramente contiene al suo interno questo termine.
Più semplicemente siamo ciò che ascoltate nei dischi.

iye Non c’è attitudine, ma “solamente” una carica di sonorità intense. Preferite il processo compositivo o l’euforia delle date live?

Non abbiamo una preferenza. Sono due cose distinte e folli allo stesso modo. Il periodo di gestazione di un disco è un accumulo di spermatozoi ed energie che poi spruzziamo durante i live. Possiamo sopravvivere a mesi e mesi di secca mentre in un solo giorno siamo capaci di tirare fuori più di mezzo album. Con il nuovo disco abbiamo fatto respirare una scaletta che da due anni comprendeva solo i pezzi del primo lavoro. Andare in tour con Fiori è molto stimolante anche per questo motivo.

iye “Non c’è attitudine” ammetto, è un inciso un po’ azzardato, ma c’è carisma, eccome. Si sente come emozione e si ascolta come prodotto (vincente …). Quanta cura date ad una clip? Non a caso mi riferisco ai successi conseguiti oltre oceano.

L’attitudine ed il mood con il quale si entra in studio di registrazione o in un set per registrare una nuova storia musicale o visiva sono pressoché fondamentali. Il carisma è utile in certi casi per porre rimedio ad eventuali problemi durante il percorso e per raccontarlo nel migliore dei modi agli altri, quindi ben vanga averne molto  In tutto questo bisogna tener conto che ogni cosa inizialmente è istinto puro. Alla radice di qualsiasi cosa tu stia creando in questo momento c’è un po’ di istinto, un collegamento che il tuo cervello ha fatto senza il tuo comando. Ognuno reagisce agli impulsi esterni con la propria esperienza, la trasmette agli altri attraverso il proprio linguaggio che mescolandosi con gli altri a volte crea il prodotto che ti auguravi mentre altre volte crea qualcosa di meglio o qualcosa peggiore. Presa coscienza di ciò, ci si ferma un attimo, si lavora e si incatena tutto su disco, su carta o su video. Fortunatamente abbiamo potuto fare tutto ciò con persone come Federico Brizi per il disco, Riccardo Tesorini per la preparazione dei live, Tiziano Fioriti e Tommaso Marcaccioli per i primi due video del secondo disco FIORI.
Proprio grazie a Tiziano Fioriti, che ha scritto e diretto il video di Spoon Rest e a Luca Scota e Domus Santa Croce che lo hanno prodotto, siamo arrivati oltre oceano al Widescreen Film and Music Video Festival di Miami dove il video è stato premiato come Best Music Video e Best Editing. Girare il video con Tiziano è stata un’esperienza di vita a tutti gli effetti. Vederlo lavorare ci ha fatto capire ancora di più quanto fosse importante ciò che stavamo facendo e Miami è semplicemente stata il coronamento di un lavoro fatto con le palle!

iye Avete preso in considerazione un set acustico con sinfonietta? Non un unplugged con candele, non bluegrass, ma qualcosa di stereotipico italiano (Felliniano?)

Ci piacerebbe estendere la nostra prospettiva verso nuove visioni ma sicuramente violenteremmo volentieri ogni stereotipo italiano. Fellinianamente, si intende.

iye E, a proposito, se per assurdo (o magari no) voleste musicare o reinterpretare un vostro paladino, con quale approccio vi avvicinereste? Wonder Vincent o un attitudine ancor più consonante ?

Ancora non abbiamo fatto nulla di tutto ciò ma se arriva Amanda Lear noi ci sottomettiamo e basta.

iye Dall’Umbria cosa portate come background? E tanto più in fatto di protocollo, saprete certamente qual è l’alfabeto per comporre le visionarie trasmutazioni dei titoli e dei testi ( in pochissime parole qual è i il vostro immaginario ? c’è una mappa con punti di riferimento che ritornano in più brani?)

Dall’Umbria portiamo i vini ad alta gradazione alcolica soprattutto del nonno del nostro cantante. I testi nascono da visioni stimolate dal suono di ogni singola parola, dal cut up estremo come dal ragionamento farcito da grasse risate o occhi sbalorditi. Se i punti di riferimento ritornato più volte sulla mappa le cose sono due: o li abbiamo scritti lo stesso giorno o è la cosmogonia rivelatrice delle visioni stesse.

iye Liberatore o Prof. Bad Trip? Ovvero “ Frigidaire” può ricordare alla nostra generazione le copertine con scollacciati cleavage o visioni punk apocalittiche colorate. Credo che entrambe siano componenti assorbite nel/dal vostro cilindro.

Il prof Bad Trip ha illustrato Il Pasto Nudo di W. Burroughs e solo per questo andrebbe celebrato in ogni città. Non donne e motori ma donne e visioni punk apocalittiche colorate. Ci hai preso.

iye E finalmente esce fuori un “made in Italy” che finora mancava, i cui riferimenti possono apparire originali, dopo decadi di musica secca, schiva e obsoleta. Siete soddisfatti nel portare e apportare novità? Freschezza? Euforia, soprattutto?

Siamo felicissimi ma in realtà non ce ne rendiamo conto. Essere considerati innovatori è un po’ il sogno di tutti quelli che fanno il nostro mestiere. Anche se dentro di noi sappiamo di non aver inventato né un nuovo genere né tantomeno uno stile, a volte capita di sentirti più freak che mai ed è tutto molto soddisfacente.

iye Quale riferimento c’è (a patto che ci sia) tra “Venus in Durfur” e “My Little Bunny”? Una domanda naif e leggera.

Nel primo album si parlava della figura di Roller Kostner, pazzoide sclerato, frenetico ed ansioso, tornato da poco da una grande guerra se per guerra si intende un fatto importante della propria vita vissuto come tale. Questo personaggio che in grande parte ancora ci rappresenta, vaga perenne con la Ricerca nel petto. Ricerca in generale, non della solita felicità, non della ricchezza, non della fama, non di una serata memorabile.. ricerca in generale. Ricerca e basta di qualcosa che calmi l’inquietudine. Questa cosa la puoi chiamare come vuoi. Noi, per motivi oltre il pulp, l’abbiamo chiamata Little Bunny e la cosa migliore è che per quanto cerchi a volte la risposta è semplicemente vicino a te o dietro l’angolo che suona e balla contro tutti come una Venere in territorio di guerra. Allo stesso modo amiamo crearci problemi ed infatti proprio quando l’hai trovata, arriva la notte sbagliata e te la perdi ancora. Cambia forma continuamente, è una condizione vitale. Noi abbiamo usato delle figure o dei momenti molto umani e comprensibili soprattutto per la nostra esperienza o per le nostre inclinazioni in quel momento. Con le stesse due canzoni potreste girarci due video diversissimi da questi mantenendo il significato empirico inalterato. Basta avere immaginazione.

iye Il bridge finale (felice e compatto) di “Venus in Durfur” ha un vocale melodico che alla lontana mi ricorda uno slancio alla Toffolo (non è né una critica, né un secchionismo, tantomeno un qualsiasi riferimento o doppio gioco).

Lo slancio c’è ma se c’è qualcosa di toffoliano è assolutamente inconsapevole e non voluto (con tutto il rispetto per Toffolo).

iye Due parole quindi su come trovate le parole per stilare i testi.

A volte sono rimandi a situazioni vissute, a personaggi conosciuti o a semplici slogan che persistono nel tempo e ci fanno ancora ridere. Vecchi vizi e la maturità che non arriverà mai, speriamo. Assimiliamo praticamente tutto da ciò che viviamo e filtriamo tutto insieme trattenendo ciò che ci stimola a continuare a vivere in funzione di questo.

iye Qualche novità in cantiere?

Continuare ad aggiungere chilometri avanti al furgone, percorrerli ed arrivare al prossimo concerto e scrivere presto un nuovo album ancora più stronzo di questo.

iye Vi aspetto nelle terre fresche nordiche, anche se avrete in mente qualche data italiana od europea.

Siamo sempre pronti a partire. Siate pronti a riceverci.

(Fotografie di Uliana Piro)

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