iye-logo-light-1-250x250
Webzine dal 1999
Cerca
Close this search box.

Recensione : Wind Rose – Wardens Of The West Wind

I Wind Rose fanno parte ormai di quelle band di cui andare orgogliosi e che nobilitano il panorama metallico tricolore

Dopo qualche anno di indebolimento, a livello qualitativo e di popolarità, il power metal in tutte le sue sfumature sembra tornare più forte di prima, aiutato da ottimi lavori usciti negli ultimi tempi, dove a fare la voce grossa sono le band made in Italy.

Spinti dall’ottimo esordio “Shadows Over Lothadruin” uscito nel 2012, accolto in maniera molto positiva da fan e addetti ai lavori, tornano a poggiare la ciliegina sulla torta i Wind Rose, con il nuovo album uscito per Scarlet.
Wardens Of The West Wind è un ottimo album che non solo piacerà molto a chi si era innamorato del precedente lavoro, ma conquisterà sicuramente anche chi non aveva ancora avuto la fortuna di incontrare i cinque guerrieri della rosa dei venti, forti di una raccolta di brani estremamente riusciti, bravissimi ad inglobare nel proprio songwriting tutte le soluzioni per elevare un disco di “genere” a qualcosa di più significativo.
Dunque power metal sinfonico, ma rinvigorito da devastanti parti ritmiche, ottime melodie folk, ed un’atmosfera epica che aleggia su tutto il lavoro, sono le principali virtù di questa opera di metallo guerresco, prodotto, suonato ma, soprattutto, cantato a meraviglia, dove non mancano le classiche fughe tastieristiche del versante più nobile del genere, mantenendo ugualmente una furia che lo rende una devastante mazzata metallica.
Si alternano sull’album brani dal forte impatto e straordinariamente diretti, ad altri dove le orchestrazioni, un ottimo talento melodico e atmosferiche parti folk riempiono il sound, accompagnate da riusciti chorus dalla forte impronta epica ed interpretati con personalità da Francesco Cavalieri, bravissimo nel saper rendere la sua prova varia, cambiando registro ed animando ogni brano di tonalità sempre diverse.
Spettacolare la prova della sezione ritmica (Daniele Visconti alle pelli e Cristiano Bertocchi, ex Labyrinth e Vision Divine, al basso) che, con la chitarra di Claudio Falconcini, sono la perfetta macchina metallica del gruppo, debordanti quando cavalcano all’unisono, perfetti i primi due quando invece supportano i solos aggressivi della sei corde.
Orchestrazioni e sinfonie, in mano a Federico Meranda, spettacolarizzano il tutto, così che Wardens Of The West Wind esplode già dalla prima vera canzone, Age Of Conquest , dirompente power metal anthem che travolge l’ascoltatore dopo l’intro Where Dawn And Shadows Begin.
Saltano all’orecchio i maestosi cori, vero punto di forza della band, maschi, epici ed esaltanti, perfettamente inseriti nella struttura di brani dove si respira l’odore della battaglia e l’orgoglio guerresco, raccontati dal gruppo nelle magniloquenti note delle maestose The Breed Of Durin, Ode To The West Wind, la melodicissima Skull And Crossbones ed il capolavoro epico Spartacus.
Grande album ed ottima band, ma è abituale ultimamente imbattersi in realtà nostrane di valore assoluto; i Wind Rose fanno parte ormai di quelle band di cui andare orgogliosi e che nobilitano il panorama metallico tricolore: fate vostro questo cd e supportate la rosa dei venti.

Tracklist:
1. Where Dawn And Shadows Begin
2. Age Of Conquest
3. Heavenly Minds
4. The Breed Of Durin
5. Ode To The West Wind
6. Skull And Crossbones
7. The Slave And The Empire
8. Spartacus
9. Born In The Cradle Of Storms
10. Rebel And Free

Line-up:
Francesco Cavalieri – Vocals
Claudio Falconcini – Guitars
Dan Visconti – Drums
Federico Meranda – Keyboards
Cristiano Bertocchi – Bass

WIND ROSE – Facebook

Get The Latest Updates

Subscribe To Our Weekly Newsletter

No spam, notifications only about new products, updates.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Kensington – Control

La band capitanata da Casper Starreveld ha creato un album che ha il destino già scritto prima di arrivare all’orecchio dei fans, una raccolta di canzoni pregna di atmosfere melanconicamente melodiche, con più di un riferimento al rock alternativo degli ultimi vent’anni, molto britannico concettualmente, ma assolutamente già sentito sui canali e radio specializzate in musica e cultura indie.

The Pier – The Pier

Per gli amanti del genere un album da ascoltare a più riprese, ed una band da seguire visto l’enorme potenziale artistico.

Somnium Nox – Apocrypha

Con coraggio e personalità i due musicisti australiani incorporano in un’unica opera quella che è stata l’evoluzione del genere dagli ormai lontani primi anni novanta

RIMANI IN CONTATTO

CANALE TELEGRAM
GRUPPO WHATSUP